Economia e lavoro - 13 novembre 2024, 07:15

Iveco, anche i giganti della strada tirano il freno: il 2025 si annuncia come un anno difficile (ma c'è una sorpresa sotto l'albero)

Calo della domanda, ma nessuna ristrutturazione negli stabilimenti italiani. Anche Torino stringerà i denti. La tredicesima e lo stipendio di dicembre, però, saranno pagati in un'unica soluzione

Ingresso stabilimento Iveco

Si annuncia un 2025 difficile anche per Iveco

Un anno difficile, anche per i giganti della strada. Il 2025 dell'automotive non fa eccezioni. E cominciano a tremare anche realtà che - negli ultimi tempi - erano andate anche piuttosto bene.

Cingoli per la difesa

Parola di Iveco, che nella giornata di ieri ha incontrato presso l'Unione Industriali di Torino delegazioni e sindacati di tutti gli stabilimenti. E se da un lato è stato accolto con positività l'accordo con Rheinmetall per la joint venture che garantirà la fornitura del 15% delle attività complessive per lo sviluppo e la produzione di cingolati, dall'altra non ci sono stati aggiornamenti in merito all'ipotesi di cessione.

Calo dei volumi per Torino

Si è discusso di Suzzara, Brescia, Foggia. Ma ovviamente l'attenzione delle rappresentanze locali si è concentrata sulla città della Mole. A Torino motori, in particolare, il grosso calo di volumi del 2024 dovrebbe, secondo le previsioni, essere seguito nel 2025 da una fase di salita del motore I&M e da una fase di stabilità del NEF. La motorizzazione Euro 7 entrerà in produzione prevedibilmente nel 2028 secondo quanto richiesto dalle normative europee.
Torino Driveline, dopo aver subito anche esso una contrazione dei volumi nel 2024, dovrebbe giovarsi nel 2025 di alcuni lanci, come quello delle batterie di bus, ma dovrebbe subire un ulteriore lieve calo di trasmissioni e assali frazionali.

Tredicesima e stipendio di dicembre

La Direzione di Iveco ha informato che il 19 dicembre saranno pagate la tredicesima e la retribuzione di dicembre per intero, senza la suddivisione in acconto e saldo come in passato.

Calo della domanda, ma nessuna ristrutturazione

In definitiva la situazione del 2025 sarà influenzata da una condizione generale di debolezza della domanda, di conseguenza servirà attenzionare l'evoluzione occupazionale dei lavoratori con contratto di somministrazione e il ricorso alla cassa integrazione affinché impatti il meno possibile sulle economie delle famiglie. Tuttavia, anche grazie ai pregressi accordi sindacali, non sono previste ristrutturazioni in alcun stabilimento. "Seguiremo con molta attenzione di conseguenza gli sviluppi futuri in ogni stabilimento. In ogni caso continuiamo a chiedere a Iveco di superare lo staff leasing, forma contrattuale deteriore da ogni punto di vista. Infine siamo rimasti intesi con Iveco che sarà utile svolgere un incontro del genere con cadenza annuale", hanno detto i sindacati.

"Piano industriale per capire il futuro"

"Dopo gli anni "buoni" del dopo covid (2022 e 2023) dove siamo riusciti anche a fare assumere a tempo indeterminato più di 400 persone, il 2024 è stato l'anno del ritorno della cassa integrazione (a fine anno si conteranno più di 30 giornate di sospensione dal lavoro) - registra Ugo Bolognesi, responsabile per Fiom Cgil Torino -. Il 2025 si prevede continuerà sulla stessa falsariga, a conferma dei problemi di mercato del veicolo industriale, agricolo e movimento terra. Serve un piano industriale e capire le strategie di Iveco per Torino. Ora tocca ai tavoli territoriali continuare l'attenzione per attività industriali fondamentali per il nostro territorio così martoriato dalla situazione dell'automobile".

Massimiliano Sciullo

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