A Torino la celebrazione della Festa dell’Indipendenza della Repubblica di Polonia, che ricorre l’11 novembre, vivrà il suo momento più significativo con il concerto in programma sabato 23 novembre alle 16 nel Salone d’Onore di Palazzo Madama. Il concerto è organizzato dal Consolato della Repubblica di Polonia in Milano e dal Consolato Onorario della Repubblica di Polonia in Torino, con il contributo della Comunità Polacca di Torino e il patrocinio della Città metropolitana di Torino.
I violinisti Filip Jeska e Roberto D'Auria, la violista Margherita Sarchini e il violoncellista Michelangiolo Mafucci eseguiranno pagine dei compositori polacchi Stanislaw Moniuszko (Quartetto numero 1 in re minore), Zygmunt Noskowski (Variazioni e fuga su un tema di Giovanni Battista Viotti) e Józef Wieniawski (Quartetto in la minore opera 32).
UNA NAZIONE FIERA DELLA PROPRIA IDENTITÀ
In oltre 1000 anni di storia, a causa della sua posizione geopolitica, la Polonia è stata costretta a difendere i propri confini dagli attacchi degli invasori russi, prussiani e austroungarici, che nel 1795 si spartirono il territorio polacco. La Polonia risorse nel 1918, dopo la Prima guerra mondiale. Nel 1919 in Francia nacque l'Armata Blu, sotto il comando del generale Jósef Haller, che fu rinforzata anche dai 22.000 soldati polacchi ex prigionieri austroungarici del Regio Esercito Italiano, che erano stati raggruppati nel campo di addestramento della Mandria di Chivasso. Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano. Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima guerra mondiale, quando i soldati polacchi inquadrati nell'esercito austroungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa. Le vicende storiche sono all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella di Przemysl, in Precarpazia. A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia tra il 1915 e il 1918. Durante l'addestramento alla Mandria per i militari polacchi furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, che nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino. La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda guerra mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino.