Cronaca - 06 novembre 2024, 14:02

Patenti false nel Vco: sgominata organizzazione criminale che agiva (non solo) in Piemonte

La Polizia Stradale di Verbania e la Polizia Ferroviaria di Domodossola smantellano un sistema criminale per il conseguimento illecito di patenti di guida nel Verbano-Cusio-Ossola e altre province del Nord Italia

Patenti false nel Vco: sgominata organizzazione criminale

Patenti false nel Vco: sgominata organizzazione criminale

Una laboriosa indagine della Polizia Stradale di Verbania e della Polizia Ferroviaria di Domodossola, coordinata dalla Procura della Repubblica  presso il Tribunale di Verbania e svolta grazie anche alla preziosa collaborazione degli Uffici della Motorizzazione Civile di Domodossola, ha permesso di individuare un gruppo criminale, composto da cittadini egiziani e pakistani, che a fini di lucro, garantiva a soggetti prevalentemente extracomunitari il conseguimento con modalità illecite della patente di guida di categoria “B” e, in alcuni casi, addirittura la patente di categoria superiore, con ovvio e grave pregiudizio della sicurezza della circolazione stradale e dell’incolumità degli utenti della strada.

L’indagine è nata nel mese di maggio 2023, quando i poliziotti avevano sorpreso tre cittadini egiziani residenti nella provincia di Milano, presentatisi all’esame teorico per il conseguimento della patente presso la Motorizzazione Civile di Domodossola, brillantemente superato, in possesso di strumentazione idonea alla trasmissione e alla ricezione di dati e funzionale a ricevere suggerimenti dall’esterno per rispondere correttamente alle domande. Lo stesso giorno, in concomitanza con il sequestro dei dispositivi utilizzati dai tre neopatentati, al termine di un breve inseguimento a piedi per le vie di Domodossola, gli agenti erano riusciti a fermare ed identificare il soggetto pakistano, residente a Bolzano, che prima dell’inizio della sessione d’esame aveva fornito loro i dispositivi sequestrati.

L’attività investigativa successiva è stata articolata sia su metodi tradizionali (appostamenti, pedinamenti, perquisizioni personali e domiciliari, sequestri di denaro e di dispositivi elettronici), attuati nella stessa città di Domodossola e nelle province di Vercelli, Milano e Brescia, sia con l’analisi di numerosi dati contenuti sui supporti sequestrati, e dei dati del traffico telefonico e telematico intercorso sulle utenze e IMEI collegate a questi ultimi. Essa ha permesso di scoprire come il gruppo, previo versamento da parte di ogni candidato di una somma di circa 4.000 € in contanti, forniva loro un pacchetto completo di servizi per il conseguimento della patente. A tale prezzo, il gruppo si occupava di tutte le incombenze burocratiche relative alla presentazione dei documenti per l’iscrizione all’esame, quali, ad esempio, il pagamento dei bollettini e la prenotazione delle visite mediche, dell’accompagnamento dei candidati presso la sede dell’esame, della materiale fornitura di strumentazione confezionata su abbigliamento predisposto per l’occasione, e, infine, della vestizione e messa a punto degli strumenti. E’ stato accertato in più occasioni, infatti, che il giorno dell’esame il candidato/cliente veniva accompagnato in un luogo appartato nei pressi della sede della Motorizzazione Civile in cui si sarebbe svolta la prova, dove gli veniva fornita una camicia, una maglietta o una giacca munita di microtelecamera, collegata ad una batteria ed ad un router video, attraverso cui venivano poi trasmesse al suggeritore esterno le immagini dei quiz ripresi sul monitor del computer sul quale si sarebbe svolto l’esame teorico. Al candidato venivano, altresì, forniti e celati addosso un modem audio o un telefono ed un micro auricolare bluetooth collegato ad esso, tramite i quali il suggeritore dell’organizzazione poteva riferire le risposte esatte dei quiz.

L’analisi dei tabulati del traffico telefonico e telematico nonché del contenuto delle memorie degli apparecchi sequestrati agli appartenenti al gruppo ha permesso di ricostruire numerosi episodi di esami truccati occorsi nelle province di Vercelli, Como, Novara, Savona, Biella, Pordenone, Cuneo, Torino, Verona, Venezia, Padova e Treviso, riguardo i quali sono tuttora in corso verifiche finalizzate all’identificazione completa dei canditati che si ritiene abbiano conseguito illecitamente la patente, cosicché possa essere avviato l'iter per la revisione dei rispettivi titoli di guida eventualmente conseguiti.

L’indagine si è conclusa con la denuncia a piede libero di 14 persone coinvolte a vario titolo nell’attività illecita, tutte di nazionalità egiziana e pakistana residenti prevalentemente nel milanese e nel bresciano, tra le quali anche un pakistano residente in provincia di Bologna, ritenuto uno dei suggeritori dell’organizzazione. I reati ipotizzati sono quelli di falso e produzione di elaborati per il conseguimento di titoli abilitativi non propri.   

Nelle diverse perquisizioni personali e locali eseguite sono stati sequestrati 14 telefoni cellulari, 9 modem video/audio, 6 auricolari, 6 micro telecamere, 15 capi di abbigliamento già attrezzati con i dispositivi tra cui microtelecamere già installate ed occultate nei bottoni, decine di batterie per l’alimentazione dei dispositivi, 12.000 € in contanti nonché una pinzetta per l’estrazione dei micro auricolari.
Inoltre uno degli apparecchi telefonici sequestrati, risultato rubato pochi mesi prima in provincia di Piacenza, dopo l’analisi del suo contenuto è stato restituito al legittimo proprietario. Il possessore è stato segnalato all’AG. Competente anche per il reato di ricettazione.

Si sottolinea che l’illecito conseguimento delle patenti di guida è un fenomeno assai lucroso e in preoccupante espansione, per tale ragione esso è particolarmente monitorato dagli investigatori della Polizia Stradale di Verbania anche attraverso un costante e proficuo confronto con i funzionari della Motorizzazione Civile di Domodossola, collaborazione che ha permesso di ottenere concreti risultati  (circa 10 i candidati denunciati dall’inizio del 2024) atteso che a tutte le sedute d’esame sono presenti, proprio per la repressione del fenomeno, gli agenti della Stradale.
Già nel 2020 la Polizia Stradale di Verbania e Domodossola aveva condotto un’indagine per i medesimi reati nel corso della quale erano stati individuati due diversi gruppi criminali ed identificati circa 80 candidati, nei confronti dei quali gli uffici della Motorizzazione Civile di varie province italiane, sollecitati in merito, hanno disposto la revisione dei titoli di guida illecitamente conseguiti. Analogamente nel 2022 quando le patenti segnalate la revisione sono state circa 20.

redazione

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