Unoteatro dirà addio alle scene il prossimo anno. Tra i suoi impegni, negli anni, ci sono stati i festival per ragazzi e per bambini, e le attività con le scuole di Pinerolo.
Le ragioni
Fondata nel 2000, rivolge la propria attività all’infanzia e all’adolescenza ed è finanziata come compagnia che si occupa di Teatro Ragazzi. Su questo aspetto arrivano i riconoscimenti ministeriali, regionali e delle realtà con cui si collabora. È composta da due sigle artistiche, Stilema, nata nel 1982, e Nonsoloteatro, nata nel 1993, ognuna delle quali ha una propria direzione artistica. La sede è alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani a Torino, in corso Galileo Ferraris.
Nel sistema teatrale professionale ogni tre anni vengono richiesti al Ministero della Cultura e alla Regione dei finanziamenti. “Per fare un’attività che sia accessibile a tutti, con biglietti e con vendita di spettacoli che siano accessibili dal circuito e possano circolare in tutto il territorio nazionale, non è sufficiente la pura attività commerciale. Servono contributi ministeriali, regionali ed eventualmente degli enti locali – spiega Claudia Casella, responsabile organizzativa –. Con il 2024 si concluderà il progetto triennale 2022-2024. A inizio 2024 abbiamo fatto un incontro tra i soci della cooperativa. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che forse fare un altro progetto triennale sarebbe stato troppo”.
A discuterne sono stati i sette soci: Silvano Antonelli, Marco Bricco, Claudia Casella, Guido Castiglia, Daniela De Paoli, Paola Elettro e Fabio Naggi.
I due direttori artistici, Castiglia per Nonsoloteatro e Antonelli per Stilema, di fatto sono in pensione da qualche anno, ma hanno continuato a girare con i loro spettacoli in tournée, garantendo le 250 recite il Ministero chiede per concedere il finanziamento. “L’attività della compagnia, oltre a quella organizzativa e quella professionale, si avvale dell’attività artistica di tournée. Questo significa girare l’Italia e, sinceramente, per quanto mi riguarda, dopo 47 anni di teatro rispettare quei parametri diventa impegnativo”, chiarisce Castiglia.
Dietro questa decisione dei direttori artistici anche gli altri cinque soci, quattro dei quali prossimi alla pensione, hanno espresso il loro accordo nel chiudere. Si sta lavorando per ricollocare la responsabile amministrativa e gli scritturati, i tecnici e gli altri attori che partecipano agli spettacoli.
“Noi lavoreremo ancora in nazionale per un anno. Quindi la chiusura effettiva sarà nel 2025 – precisa Casella –. In questo modo però liberiamo delle risorse ministeriali e regionali, e degli enti con cui abbiamo collaborato, che possono essere utilizzate per altri progetti. È arrivato il momento di smettere e lasciare posto e risorse a cui magari qualcun altro, più giovane di noi, può attingere per avviare una nuova impresa. Era un po’ questo lo spirito dietro la nostra decisione”.
L’ascolto del pubblico
Per Unoteatro i tanti anni di attività per i ragazzi hanno significato la ricerca di un approccio particolare nei loro confronti, creando un rapporto tra attori e pubblico. “Fare questo tipo di lavoro per come lo abbiamo inteso noi ovviamente vuol dire portarsi dietro un orientamento culturale di un certo tipo. Il teatro per ragazzi ha un atteggiamento specifico, bisogna creare degli spettacoli che nascono frequentando il pubblico a cui ci si rivolge, degli spettacoli in cui, quando si è in giro per l’Italia e non si ha un rapporto diretto con il pubblico di diverse città, il linguaggio parli e arrivi comunque a loro”, sottolinea Castiglia. Perché il pubblico a livello nazionale o locale è gestito in maniera diversa. Come compagnia ospite, chiamata dai teatri italiani, c’è un rapporto diretto solo con l’organizzatore e non ci si occupa dei gusti del pubblico. Quando invece si è anche organizzatori, la situazione cambia. “Questo tipo di approccio culturale prende tutta la sua dimensione quando la compagnia diventa presidio culturale. In questo caso significa abbracciare il proprio pubblico e conoscerlo veramente.”
All’interno di Unoteatro è la sigla artistica Nonsoloteatro a occuparsi del Pinerolese, puntando su un continuo ascolto e monitoraggio, per rivedere man mano i progetti. “È fondamentale cerca di capire le esigenze del pubblico e del territorio per sposarle con il proprio progetto artistico, portando avanti la poetica della compagnia. L’ascolto l’abbiamo fatto in più ambiti. Con gli insegnanti, perché abbiamo una rassegna da trent’anni di Teatro Scuola, e con le famiglie, in particolare con il progetto Tic-Tac dove abbiamo chiesto loro quale sarebbe stata l’attività ideale in una domenica pomeriggio in famiglia”, racconta Casella.
A livello territoriale, il comune di Pinerolo ogni anno offre un finanziamento per la stagione dei ragazzi. Comprende un teatro per la scuola, una rassegna per ogni ordine e grado dalla materna alla secondaria di secondo grado, Di Festa Teatrando, iniziata domenica 27 e che proseguirà domenica 10 e 27 novembre, Il Nido del Teatro, che è iniziato il 2 novembre, e L’isola dei bambini, che si tiene d’estate al parco Corelli.