Un video in 3D che in trenta minuti catapulta il pubblico nella Germania meno nota e meno “perfetta”.
È l’opera Retinal Rivera dell’artista franco-belga Cypren-Gaillard ospitata fino al 2 febbraio 2025 all’interno del Binario 1 delle OGR Torino a cura di Samuele Piazza.
Retinal Rivalry trasforma le immagini cinematografiche in vere e proprie sculture pensate su misura per le ex officine dei treni OGR, offrendoci un mondo intriso delle contraddizioni che negoziano lo spazio pubblico.
Il suo titolo riflette il concetto di "rivalità retinica", un fenomeno ottico che si verifica quando agli occhi si presentano contemporaneamente due immagini contrastanti. Invece di fonderli in un'unica immagine, la nostra percezione li alterna, cercando una conciliazione impossibile.
Spesso liquidato come mero spettacolo e utilizzato come effetto “accessorio” per interessi commerciali, il mezzo della tecnologia 3D è riportato da Gaillard al suo vero potenziale utilizzando le sue qualità scultoree, spettrali e psichedeliche, avvolgendo lo spettatore.
Nelle scene proiettate si passa dall'Oktoberfest alle rovine romane scoperte in un parcheggio degli anni '70 sotto la cattedrale di Colonia; da un Burger King all'interno di un'ex sottostazione elettrica sede di raduni nazisti a Norimberga all’infrastruttura turistica che attraversa il romantico paesaggio di Bastei, rinomato per i suoi panorami e immortalato dal pittore Caspar David Friedrich; da una statua del compositore rinascimentale franco-fiammingo Orlande de Lassus, che ora funge da memoriale improvvisato dedicato a Michael Jackson a Monaco, fino a un netsuke giapponese raffigurante un commerciante olandese del XVII secolo.
Tra una visione del vuoto e una ricreazione scultorea, Retinal Rivalry si estende oltre lo schermo, entrando nello spazio espositivo e alterando la nostra percezione del mondo. Gaillard guida il nostro sguardo attraverso paesaggi urbani dove dettagli secondari e trascurati sono al centro della scena e alcuni elementi quotidiani della nostra esistenza vengono improvvisamente re-immaginati.
Ad accompagnare le immagini e il loro senso di straniamento è un lavoro meticoloso sulla colonna sonora arrangiata da Gaillard, rielaborata a partire da una varietà di fonti, tra cui musica giavanese, registrazioni sul campo dagli archivi dell'UNESCO e un piccolo organo trovato per le strade di Weimar per commemorare Johann Sebastian Bach, suonato da una gamba rotta.
Per info: ogrtorino.it