“Pasolini e Calvino: la città svelata”: è questo il titolo del progetto con cui Hiroshima Mon Amour in collaborazione con Assemblea Teatro, PAV Parco Arte Vivente e CAP 10100 indagheranno il rapporto dei due attori e intellettuali con Torino e il suo panorama artistico e culturale.
L'evento al Polo del 900
Il progetto, realizzato nell'ambito di “Torino, che cultura!”, sarà presentato lunedì 28 ottobre (ore 18) presso il Polo del 900 in piazzetta Antonicelli: per l'occasione parteciperanno il presidente Alberto Sinigaglia, autore dell'unica intervista televisiva a Calvino e dell’ultima intervista a Pasolini, e Anna Peyron del Centro Studi Teatro Stabile Torino, che presenterà alcuni documenti che testimoniano il loro rapporto con l'arte povera e con il fermento culturale della città.
All'evento di presentazione parteciperanno anche i curatori di “Pasolini e Calvino: la città svelata” sono Fabrizio Gargarone di Hiroshima, Enrico Bonanate del PAV e Valentina Gallo del Cap10100: “Utilizzando musica, teatro, cinema, documenti inediti e incontri - spiegano – cammineremo al loro fianco in un percorso che si snoda tra generazioni, ambienti artistici, sociali e politici differenti. Il tutto tra opere, fatti e misfatti noti e meno noti, idee, appunti, inciampi e contraddizioni, portando alla luce fatti, luoghi, protagonisti, percorsi e prassi che non solo ci restituiscono l’immagine di una città all’avanguardia, ma li collocano al centro del nostro contemporaneo”.
Pasolini e Calvino a Torino
L'iniziativa acquisisce ancora più significato perché si svolgerà nel quarantennale dalla morte di Calvino e nel cinquantennale da quella di Pasolini: “Questo progetto - concludono – parte da Torino, che viene svelata attraverso alcune esperienze seminali come TuttoLibri, il Teatro Stabile, il movimento dell’Arte Povera, l’esperienza di Cantacronache ed Einaudi Editore, e indagherà anche i rapporti tra i due protagonisti e tra i temi su cui si confrontavano come potere, fascismo, genere, modernità, tecnologia e media; gli stessi, riguardati oggi con il filtro dei loro carteggi, suonano contemporanei, come se la raffinatezza del ragionamento li avesse messi al riparo da ogni invecchiamento”.