Torino chiama Roma in difesa dei cinque uffici postali che chiuderanno il prossimo 16 dicembre. A lanciare l'appello ai parlamentari torinesi il capogruppo comunale del PD Claudio Cerrato che chiarisce: "sono un servizio essenziale, difendiamoli!".
5 uffici postali a rischio
Entro fine 2024 cinque poste abbasseranno definitivamente le serrande: via Nizza 88 (Torino 55), via Francesco Guicciardini 28 (Torino 13); via Verres 1/A (Torino 78); corso Casale 196 (Torino 53) e via alla Parrocchia 3/A (Torino 54).
Cerrato (Pd): "Poste presidio prossimità"
Al fianco del sindaco Stefano Lo Russo, che ieri ha mandato una lettera a Poste Italiane per opporsi alla chiusura, si schiera il suo partito. "Le Poste - chiarisce Cerrato - rappresentano un servizio pubblico di prossimità essenziale, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, e la chiusura di questi avamposti sul territorio comporterebbe gravi disagi alle persone con disabilità, agli anziani e a chi ha limitata autonomia nella mobilità".
L'appello ai parlamentari
In parallelo c'è il rischio di escludere chi ha poca dimestichezza con i mezzi digitali. Da qui l'appello del capogruppo dem" ai Parlamentari torinesi di farsi portavoce delle istanze di questo territorio, visto che la Società è controllata dal Governo". Istanze raccolte dalla senatrice Pd Anna Rossomando, che insieme alla consigliera regionale Nadia Conticelli replica: "Chiederemo spiegazioni nelle sede competenti".
A scendere in campo in maniera compatta anche la Circoscrizione 7, dal presidente Luca Deri alla Lega e Sinistra Ecologista. Ad essere maggiormente colpite dalla scure le zone di Torino est e nord, con tre chiusure di uffici postali tra Madonna del Pilone, Cavoretto e Barriera di Milano.
Chiusura ufficio corso Casale
Già nel 2019 era stato paventata la chiusura dell'ufficio postale di corso Casale 196. All'epoca grazie all'intervento di alcuni parlamentari, della politica locale e dei residenti venne evitato lo stop. Anche in questo caso la Circoscrizione 7 è pronta a mobilitarsi, come ben chiariscono gli esponenti del Carroccio Daniele Moisio e Daniela Rodia.
"Spiace - aggiunge il Presidente Luca Deri - che mentre Poste Italiane proprio in queste settimane ha lanciato il proprio spot pubblicitario che parla di memoria condivisa del Paese annunci la chiusura di diversi uffici postali. Probabilmente per i cittadini/clienti non fanno parte di questa memoria condivisa".
Parole condivise dalla consigliera di Sinistra Ecologista alla 7 Ilaria Genovese, che chiarisce come i servizi delle poste "non possano essere soggetti a regole di mercato" e si chiede cosa accadrà ai lavoratori dei centri postali che chiuderanno.
A mobilitarsi contro la chiusura anche il M5S, che annuncia con il capogruppo Andrea Russi di voler presentare "un ordine del giorno urgente chiedendo di discuterlo durante il Consiglio Comunale di lunedì".