Economia e lavoro - 22 ottobre 2024, 07:00

Morti sul lavoro, nel 2024 in Piemonte calano i casi. "Ma anche un solo episodio è uno di troppo"

Tappa torinese per il neo direttore generale Fiori. "Stabili le denunce di infortuni, in un periodo in cui aumenta il numero di lavoratori". Presto nuove assunzioni per tecnici e ispettori, "ma serve sforzo collettivo"

Morti sul lavoro, nel 2024 in Piemonte calano i casi

Morti sul lavoro, nel 2024 in Piemonte calano i casi

Stabili le denunce di incidenti, con un calo di quelli mortali. Mentre aumentano i casi di malattie professionali. Ecco la fotografia scattata al Piemonte dall'Inail, dal 2019 al 2024. Sono stati annunciati in occasione della tappa torinese del giro di incontri del nuovo vertice nazionale di Inail. "Voglio rendermi conto delle problematiche dei singoli territori - dice il neo direttore generale Marcello Fiori - il nostro obiettivo è ridurre al massimo le situazioni si infortunio sul lavoro".

Cifre che fanno ancora più riflettere ripensando che poche ore fa, a Sansicario, si è verificato un altro episodio luttuoso per un operaio caduto da un tetto.

Cosa dicono le cifre

Nel corso del 2024, tra gennaio e agosto, le denunce sono state fin qui circa 28mila. Di queste, gli episodi mortali sono stati 46, in riduzione dell'11% rispetto ai 52 del primo semestre 2023. Cifre che fanno del Piemonte una delle regioni più virtuose, anche se nel passato i numeri avevano avuto un picco per la vicenda Covid, inserito nella casistica di malattie e incidenti professionali, nel caso in cui fosse stato contratto sul luogo di lavoro. 

"I numeri possono anche essere valutati positivamente, anche perché nel frattempo è aumentato il numero di persone che lavorano. Ma non c'è numero minimo accettabile - prosegue - Chi esce di casa la mattina deve avere la certezza di tornare a casa sano e salvo. Purtroppo, anche in Piemonte, non mancano le denunce si infortuni in itinere, cioè sul tragitto da casa al luogo del lavoro. Sono anzi in aumento, il che vuol dire che le condizioni delle strade e dei trasporti non sono ottimali".

Nel medio periodo cosa succede

Dal 2019 si registra una riduzione del 9,8% della denuncia di infortuni (da 47.780 a 43.085 nel 2023), ma aumentano le segnalazioni delle malattie professionali: "Quelle legate all'amianto, ma anche patologie muscolo scheletriche, legate a condizioni ergonomiche non perfette e che si manifestano a volte dopo molto tempo".

Sono circa 60 giorni, invece, quelli necessari per avere i primi esiti di una pratica di infortunio sul lavoro. "Per le malattie professionali invece - dice il direttore regionale, Fabio Lo Faro - abbiamo una task force apposita per poter abbreviare al massimo i tempi di analisi. Con un massimo di 180 giorni".

Le risorse stanziate per le imprese

"Come Inail - prosegue Fiori - stiamo stanziando cifre importanti per sostenere le aziende nel cammino di miglioramento delle condizioni di lavoro, come tecnologie e come formazione Soprattutto per quelle piccole aziende che hanno più difficoltà e dove si verificano più episodi negativi".

In particolare, nel 2023 sono stati stanziati oltre 508 milioni di euro a livello nazionale, di cui oltre 34,4 solo in Piemonte. Nel 2022 erano 22,1 e l'anno precedente 18,6.

Altri 2,1 miliardi sono invece stanziati per la realizzazione di opere sanitarie come ospedali e altre strutture di questo genere. 

Mancano gli ispettori

Previste oltre mille assunzioni, di cui almeno una ventina "tra funzionari e tecnici saranno destinati al Piemonte", garantisce Fiori.

In particolare per gli ispettori sono 17 i tecnici in attività. Prima di questo Governo, aggiunge "non si potevano fare nuove assunzioni in questi ruoli, per noi e per Inps. Stiamo ora procedendo con un concorso per 111 figure e oltre 400 per Inps, su scala nazionale. Ma non dimentichiamo che l'attività di controllo delle aziende viene svolto anche da altri enti sul territorio: a cominciare dell'ispettorato nazionale del lavoro".

In Piemonte poco sommerso

Situazione meno complessa, invece, per quanto riguarda il rischio che una certa massa di accadimenti non emerga perché non segnalato. "In Piemonte la mancanza di denuncia mi pare più ridotta rispetto ad altre aree d'Italia, grazie alla presenza di cultura di impresa, associazioni di categoria e una tipologia di industria che vede meno manodopera irregolare", conclude Fiori.

Massimiliano Sciullo

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