Attualità - 19 ottobre 2024, 12:32

Infestato dai fantasmi? Il Castello della Rotta diventa una suggestiva location per matrimoni

La suggestiva idea di un album fotografico diverso dal solito è venuta a Peter Lanz, professionista tra i più apprezzati del settore: ecco come tutto è nato

Il Castello della Rotta diventa una suggestiva location per matrimoni

Il Castello della Rotta diventa una suggestiva location per matrimoni

Peter Lanz, torinese di nascita e operante tra il Piemonte e la Liguria, è uno dei più apprezzati e rinomati fotografi matrimonialisti e formatori professionali sulla piazza. 

Da sempre è alla ricerca di una personale e continua evoluzione volta a realizzare servizi di matrimonio unici per i propri clienti, alternando reportage tradizionali a progetti ad personam. Come spesso capita nei suoi lavori, ha voluto realizzare qualcosa che rispecchiasse in pieno la personalità dei suoi clienti: per le foto dopo la cerimonia ha portato i neo-sposi al Castello della Rotta a Moncalieri. Per i non appassionati di misteri, tale castello è considerato il luogo più infestato dai fantasmi d’Italia. 

Facciamo un passo indietro. Da dove nasce l’idea di un servizio? 

"Il mio lavoro è sempre subordinato alla grande passione che nutro per la Fotografia. Non riesco a concepire la mia attività come una semplice mansione. Ho da sempre avuto la necessità di comunicare qualcosa, di andare oltre il senso estetico e compositivo di una immagine.  

Viviamo in un periodo storico dove, nella fotografia di matrimonio, l’omologazione è ormai lo standard di settore: fotografie esteticamente anche ben eseguite, ma asettiche, prive di personalizzazione e senza nessun riferimento alle persone contenute negli scatti. Composizioni ed editing sono, spesso, indistinguibili da un fotografo all’altro. Perché questo, probabilmente, è ciò che vuole la moda del momento. 

Personalmente, non ho mai seguito le mode. Come ripeto sempre ai miei allievi o ai colleghi che contribuisco a formare “non ambisco ad essere il migliore, ambisco ad essere unico”. Ed è proprio l’unicità che è venuta a mancare negli ultimi anni. Pochissima autorialità e mancanza di uno stile riconoscibile. Troppo spesso viene confuso il concetto di trattare le immagini sempre con un determinato editing con l’avere uno stile. Non c’è niente di più sbagliato. Avere uno stile significa essere riconoscibili anche facendo cose completamente differenti". 

Tanti parlano di servizio unico, personalizzato. Tuttavia ciò che si osserva alla fine, sono sempre le stesse inquadrature, composizioni, pose, ecc.  

"Non ho mai gestito due servizi di matrimonio allo stesso modo. Semplicemente perché le persone sono diverse. Ognuno con una propria storia, un proprio vissuto. Ciascuno con le proprie passioni, interessi e peculiarità. Cerco di riporre la mia visione proprio su questo punto. Ogni persona è differente da un'altra. Ed il mio compito è proprio questo: cercare di capire chi ho davanti a me, per poter raccontare non solo cosa accade durante la giornata del matrimonio. Ma cercare in ogni modo di far emergere all’interno del reportage stesso anche la personalità degli sposi che sono chiamato a ritrarre. 

Ci sono coppie che amano servizi fuori dagli schemi, come questa, ed altre che mi chiedono un racconto più classico e tradizionale. Non impongo nulla. Ogni reportage è sempre condiviso e pianificato di concerto con gli sposi. Il mio compito è cercare di raccontare al meglio la vita di ogni individuo e soddisfare le loro aspettative". 

Come è nata l’idea di scegliere un luogo così particolare come il Castello della Rotta? 

"Quando ho conosciuto Luisa e Giuseppe ho realizzato fin da subito che avevo dinnanzi a me due persone veramente particolari. Ho ammirato immediatamente la loro gentilezza, la loro disponibilità e la voglia di mettersi in gioco. Hanno cominciato a raccontarmi la loro storia, come si sono conosciuti ed i loro interessi. Mi hanno spiegato che tutta l’ambientazione della giornata sarebbe stata in stile gotico, compresi i loro abiti, realizzati su misura dalla stilista Edith Jacob. Ed infine, la passione per tutto ciò che è mistero ed esoterismo. 

E mi pongono la fatidica domanda: “dove possiamo andare a fare le foto una volta terminata la cerimonia?”. Senza neanche pensarci un istante ho risposto: “al Castello della Rotta”. Immediatamente gli occhi di Luisa e Giuseppe si sono illuminati di stupore e ricordo ancora la loro sintetica quanto perentoria risposta: “E’ nostra. Non porterai nessun altro se non noi”.

Da lì in poi il gioco è diventato quasi semplice: "Mi sono attivato per poter avere le autorizzazioni necessarie. Devo ringraziare la Consigliera Regionale Laura Pompeo ed il gestore del Castello, il Signor Francesco, per la grandissima disponibilità". Il resto è storia.

m.d.m.

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