Cronaca - 18 ottobre 2024, 09:50

Da Torino a Roma, anche piazza Castello urla la paura del mondo dell'auto: "Basta baruffe, il Governo faccia fatti concreti"

Fismic, Uglm e Associazione quadri sfilano fino al Comune per la protesta che coinvolge anche Fim, Fiom e Uilm nella capitale

Fismic, Uglm e Associazione quadri sfilano fino al Comune

Fismic, Uglm e Associazione quadri sfilano fino al Comune

C'è anche uno squarcio di cielo sereno in piazza Castello, dove questa mattina ha preso avvio la componente torinese della grande protesta del settore automotive e metalmeccanico. Uno sciopero proclamato su scala nazionale e che vede Fim, Fiom e Uilm schierate a Roma, mentre Uglm, Fismic e Aqcfr si sono presi le piazze delle maggiori città italiane interessate dalla presenza di stabilimenti Stellantis.

La protesta a Mirafiori

Una frattura, se così la si può definire, che sembra avere toni decisamente diversi qui a Torino, dove ormai da mesi le sei sigle metalmeccaniche hanno trovato una solida concordia unitaria. E infatti ancora ieri erano compatte davanti alla Porta 5 di Mirafiori per spiegare i motivi della protesta di oggi.

"Chiediamo al Governo europeo di prendere atto che il passaggio del Green deal è troppo accelerato e, fermo restando il 2035, si rischiano conseguenze enormi come le multe ai produttori, già a partire dall'anno prossimo", commenta Roberto Di Maulo, segretario nazionale Fismic.

"Risposte concrete dal Governo"

Che aggiunge: "Al Governo italiano chiediamo di smetterla con le baruffe, mentre servono due cose concrete: a fine 2024 finisce la cassa per quasi tutto l'indotto e quindi bisogna fare qualcosa. E poi prendere dei fondi Pnrr e fare quel che si era concordato con il ministro Pichetto per incentivi al mercato e alla transizione ecologica". "A Stellantis chiediamo di accelerare gli investimenti. Ma non è solo Stellantis, non possiamo perdere tutto il patrimonio tecnologico della componentistica: abbiamo eccellenze assolute".

E se l'Associazione quadri conta su Fabrizio Amante, segretario nazionale, in piazza è presente anche Antonio Spera, segretario nazionale Uglm: "Chiediamo di creare le condizioni perché l'unica azienda auto che c'è in Italia possa continuare a operare. La transizione non ci aiuta, è complicato andare su questa strada: noi non siamo ancora pronti e rischiamo un'invasione delle auto cinese. Anche l'accordo con Leapmotor va compreso nei suoi contenuti. Servono nuovi modelli e che si produca nel nostro Paese. Serve un ammortizzatore ad hoc per l'automotive".

Massimiliano Sciullo

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