Attualità - 18 ottobre 2024, 12:10

La Fondazione San Matteo compie 30 anni e lancia la lotta all'indebitamento da gioco d'azzardo: “Non fare game over”

L'organizzazione antiusura celebra il 3° decennio sfidando quella che viene definita come una “piaga sociale”. Nel 2024 già 290 richieste di aiuto allo sportello della Città Metropolitana

La Fondazione San Matteo compie 30 anni e lancia la lotta all'indebitamento da gioco d'azzardo: “Non fare game over”

Lotta senza tregua al gioco d'azzardo e alle sue conseguenze, legate soprattutto all'indebitamento: è questo uno degli obiettivi principali della Fondazione San Matteo – Insieme Contro l'Usura per il presente e il prossimo futuro. Gli orizzonti sono stati definiti questa mattina durante il convegno “Scommetti su di te, non fare game over, organizzato alle Gallerie d'Italia di Torino per celebrare il 30° compleanno dell'organizzazione.

Indebitamento da gioco d'azzardo

Nel mirino della Fondazione c'è soprattutto l'indebitamento da gioco d'azzardo, definito come una vera e propria “piaga sociale” che colpisce indistintamente ma che si fa sentire soprattutto sulle fasce più fragili e sui giovani a causa dei giochi e delle scommesse online: “Il nostro compito - ha sottolineato il presidente Roberto Mollo – deve essere quello di prevenire i comportamenti che possono portare alle dipendenze patologiche: l'azzardo resta la principale causa di indebitamento delle famiglie italiane e può portare a gesti estremi contro se stessi, i propri cari e la collettività

I dati

A supporto della tesi ci sono i dati forniti, che evidenziano come gli italiani spendano 1/7 del proprio patrimonio in gioco d'azzardo. A supporto ci sono anche i numeri portati dall'osservatorio diretto della San Matteo: il 20% delle persone seguite ha infatti dichiarato di essere indebitato a causa del gioco, mentre il 25% non ha dichiarato esplicitamente la cosa nonostante le evidenze (bancarie e non) che dimostrano il contrario. Tutto questo dimostra la necessità di interventi integrati: “Dobbiamo lavorare - ha proseguito Mollo – su tanti livelli: legalità, giustizia, economia politica, politica economica e salute pubblica”.

Le richieste di aiuto alle istituzioni

Una tendenza allarmante, confermata dalle istituzioni: come annunciato dalla consigliera della Città Metropolitana con delega alle politiche sociali Rossana Schillaci, infatti, nel 2024 (a settembre) lo Sportello sul Sovraindebitamento ha già ricevuto 290 richieste di aiuto, più di una al giorno. Da qui è partita la richiesta alla Regione di fare qualcosa: “È indispensabile - ha dichiarato – ridurre l'offerta di gioco d'azzardo: non è ripristinando le macchinette elettroniche nei bar che si contrasta quella vera e propria dipendenza chiamata ludopatia”. Posizione condivisa anche dal consigliere comunale e presidente della Commissione Legalità Luca Pidello: “Abbiamo approvato - ha aggiunto – una delibera per chiedere di modificare una legge regionale ad oggi troppo permissiva”.

Il consigliere regionale Mario Salvatore Castello si è invece rivolto ai giovani: “Dobbiamo educare - ha affermato – sui rischi del gaming per prevenire comportamenti problematici come l'accumulo di debiti, investendo sulla ricchezza del valore umano”.

L'impegno delle forze dell'ordine

Uno degli aspetti maggiormente citati, infine, è quello della necessità di operare in sinergia con istituzioni ed enti del terzo settore. Un impegno ribadito anche dalle forze dell'ordine: “Quello dell'usura - ha commentato il prefetto di Torino Donato Cafagna – sembra un fenomeno assente, ma le denunce e il numero di procedure attivate dimostrano il contrario. Purtroppo non viene percepito il danno economico e morale provocato: è importante lavorare su diversi piani per promuovere una cultura antiusura e antidebito”.

Marco Berton

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