Eventi - 17 ottobre 2024, 15:07

Corea e Italia si incontrano al Mao: l’arte di Nam June Paik celebra i 140 anni di rapporti tra le due nazioni

Fino al 23 marzo, nuove produzioni di artisti coreani in dialogo con l’opera Rabbit Inhabits the Moon

Corea e Italia si incontrano al Mao

Corea e Italia si incontrano al Mao

Corea e Italia si incontrano al Mao e inaugurano la nuova stagione espositiva con la mostra “Rabbit Inhabits the Moon. L’arte di Nam June Paik allo specchio del tempo”.

La figura di Nam June Paik

Il percorso espositivo che nasce nel 140esimo delle relazione diplomatiche  tra le due nazione è costruito intorno alla figura di Nam June Paik, artista eclettico, legato al movimento Fluxus e autore centrale nel panorama culturale del XX e del XXI secolo, considerato uno dei pionieri della video arte.

Il coniglio guarda la Luna e la Luna si riflette sul volto del coniglio. Ecco, siamo tutti il riflesso degli altri” commenta la curatrice Joanne Kim con Davide Quadrio, insieme ad Anna Musini e Francesca Filisetti. “Nam June Paik ha creduto nel valore di abbracciare le culture e rispettare le differenze ha aggiunto un tocco di sottile ironia per rendere questi concetti accessibili. Lieta di presentare artisti coreani contemporanei che proseguono l’eredità di Nam June Paik. Queste opere ci mostrano il valore dell’amicizia e ci ricordano la connessione nelle relazioni a livello globale”. 

La leggenda del coniglio sulla luna

Nelle sue opere l’accento è posto sul progresso tecnologico unendo gli aspetti legati ai mass media e ai ritirali coreani. La leggenda letteraria del “coniglio sulla luna” attraversa diverse culture dell’Estremo Oriente. Ispirato all’ominoma installazione dell’artista coreano del 1996 in cui il consiglio della leggenda diventa una scultura lignea che osserva l’immagine della luna all’interno dello schermo di un televisore, nel percorso realtà e immaginazione, tradizione e tecnologia si incontrano, si ripetono e si specchiano. 

L’allestimento immersivo evidenzia la convivenza di simboli, tecniche e materiali differenti che sospendono il concetto del tempo. Tra queste la sala dedicata allo sciamanesimo curata da Kyoo Lee, un tempio virtuale, dedicato all’esplorazione di questa pratica in relazione a Nam June Paik. 

Ad accompagnare il focus di Nam Nune Paik sono nuove opere di artisti contemporanei coreani: Kyuchul Ahn, Jesse Chun, Shiu Jin,Young-chul Kim, Dae-sup Kwon, Chan-Ho Park, SunminPark ed eobchae × Sungsil Ryu. 

Opere video e installazioni provenienti dalla collezione del Nam June Paik Art Center sono accostate a celebri opere di Paik e a preziosi manufatti tradizionali provenienti da prestigiose istituzioni, tra le quali il MuséeGuimet - Musée national des Arts asiatiques, il Museo d’Arte Orientale “E. Chiossone” di Genova e il Museo delle Civiltà di Roma.

Centrale l'elemento sonoro

Centrale all’interno del progetto e l’elemento sonoro, musical e performativo: commissionata dal Mao per la mostra è la composizione Sounds Heard from the Moon part 2 di Jiha Park, mentre l’installazione Nocturne No. 2 / Counterpoint di Kyuchul Ahn propone una rivisitazione della musica di Chopin.  

Per info e programma completo:  https://www.maotorino.it/it/ 

Chiara Gallo

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