Dopo il Comune di Torino, anche la Regione apre al recupero e salvaguardia della stazione Dora, ex capolinea della ferrovia Torino-Ceres chiusa dal 2020. A comunicarlo l'assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale, sollecitato sul tema dal consigliere regionale Alberto Unia.
Le associazioni
L'edificio da fine 2023 è proprietà della Regione, così come tutti gli altri immobili ed infrastrutture dell'ex linea. Negli scorsi mesi anche il tavolo di Borgo Vittoria, che raggruppa 30 associazioni di vario tipo che operano nel quartiere, avevano chiesto di avviare un percorso partecipato per il recupero. L’idea prevede anche la riqualificazione dell'ex Circolo Ettore Valli di via Stradella, situato poco più a monte.
La mozione
La Sala Rossa ha poi approvato una mozione, a prima firma del consigliere del PD Simone Tosto, che chiede di aprire un tavolo di confronto con Rfi e Regione Piemonte per valutare la nuova destinazione d’uso dei fabbricati della ex stazione Dora, il fabbricato viaggiatori e il basso fabbricato adibito ad uffici e spogliatoi.
La risposta
"La tratta Torino-Ceres - ha spiegato Vignale - con i beni ad essa collegati, è non solo un'infrastruttura ferroviaria di indubbio interesse per il collegamento con l'aeroporto di Caselle, ma può rappresentare uno strumento di valorizzazione".
"In tal senso saranno attivati tavoli di confronto con i territori e processi di progettazione partecipata analogamente a quanto avvenuto proprio per la Stazione Dora, al fine di sviluppare progetti condivisi e sostenibili per la riqualificazione delle stazioni dismesse dall'uso specifico delle aree limitrofe, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio e rispondere alle esigenze delle comunità coinvolte" ha concluso l'assessore.
Soddisfatto della risposta il consigliere Unia: "La stazione Dora si trova in un’area destinata a grandi trasformazioni, a partire dalla nuova piazza Baldissera, senza dimenticare la potenziale riapertura della stazione e la futura linea tramviaria 12 che utilizzerà parte dei binari dismessi da tempo".
"La Regione può assumere un ruolo attivo, coinvolgendo la città e gli altri attori territoriali, per dare una nuova vita a questo spazio, valorizzando non solo il patrimonio storico della ex ferrovia Torino-Ceres, ma anche il lavoro e le idee delle associazioni che rappresentano il cuore del quartiere" conclude il pentastellato.