Confermato l'anticipo della 500 ibrida (a novembre 2025), per Mirafiori, mentre Maserati dovrebbe godere di maggiore autonomia all'interno del Gruppo (per cercare sinergie e crescita del brand), ma senza alcuna ipotesi di vendita. Sono queste le due "ricadute" torinesi dell'incontro che il ceo di Stellants, Carlos Tavares, ha avuto oggi a Roma, alla presenza dei sindacati di Associazione quadri, Fismic Confsal e Uglm. Nelle stesse ore, Tavares è stato anche ascoltato in Parlamento.
500 Ibrida e Maserati
Nella sede capitolina di Stellantis&You, il manager portoghese ha confermato gli obiettivi fissati nel piano industriale 2030. Tra i progetti principali, è prevista proprio l’introduzione di versioni ibride su tutti i modelli della gamma, con l’anticipo della produzione della 500ibrida a Mirafiori (la data, che si rincorre ormai da tempo, è quella della seconda metà del 2025: sempre più indizi conducono al mese di novembre). E all'interno di questi programmi, anche Maserati - che Torino "condivide" con Modena - andrà incontro a un futuro di maggiore autonomia, proprio per cercare nuove sinergie. Senza che questo possa aprire a scenari di vendita, è stato chiarito.
Rinaudo (Fismic): "Segnali importanti, ma restano le difficoltà"
“Positive le notizie che arrivano da Roma per lo stabilimento di Mirafiori, con Stellantis che oltre a tutti i nuovi progetti messi in campo nell’ultimo periodo, nel quale ha investito ingenti risorse, ha annunciato l’anticipo della produzione della 500 ibrida - dice Il segretario Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo -. Mirafiori resta dunque centrale nei piani industriali di Stellantis, un segnale importante per i lavoratori e per il futuro dell’automotive in Piemonte, ma riteniamo sia anche essenziale l’arrivo di un nuovo modello per aiutare il sito”.
“Siamo consapevoli, tuttavia, che il 2025 sarà un anno cruciale e impegnativo, soprattutto in relazione alla transizione energetica - aggiunge -. È indispensabile che tutte le parti sociali agiscano con, responsabilità e lungimiranza per creare le condizioni che permettano all’azienda di affrontare questo difficile passaggio".
Lo sciopero del 18 ottobre (e la spaccatura sindacale)
Intanto, si avvicina o sciopero del 18 ottobre: un momento che, dopo l'unitarietà delle proteste degli scorsi mesi, ora ha visto una nuova spaccatura tra Fim, Fiom e Uilm (che a Roma sfileranno da sole) e le altre sigle metalmeccaniche. Una strategia che non ha mancato di destare malumori, soprattutto in ambienti torinesi, dove invece le distanze tra le sigle appaiono meno marcate. Ciò nonostante, proprio il 18 ottobre i sindacati non coinvolti a Roma daranno vita a proteste di fronte alle prefetture di diverse città. E Torino non fa eccezione: “Siamo fiduciosi nel percorso intrapreso, ma le difficoltà restano. Lo sciopero del 18 ottobre a Torino è confermato, in quanto riguarda l'intero settore automotive, che attraversa una crisi profonda e necessita di interventi urgenti. Non è più tempo di rinvii, servono proposte e soluzioni concrete da parte delle istituzioni, per tutelare non solo i lavoratori, ma anche l’intero comparto industriale. Il 18 ottobre, i segretari generali saranno qui con noi a Torino, e speriamo che questo sciopero smobiliti l’opinione pubblica e che rappresenti il primo passo verso una ripresa solida per l’industria manifatturiera del Piemonte, che merita un piano di rilancio serio e sostenibile", conclude Rinaudo.
Spera (Uglm): "Non devono rimetterci i più deboli"
"Siamo consapevoli che il 2025 sarà un anno difficile, dove si dovrà affrontare il punto più critico della transizione. Occorre traghettare al 2026; se vogliamo proteggere l'occupazione e salvaguardare il settore Automotive nel nostro Paese, tutte le parti coinvolte devono remare insieme per gli stessi obiettivi. L’Ugl Metalmeccanici accoglierà la sfida a condizione che a pagare il tutto non siano sempre e comunque i più deboli, i lavoratori, per responsabilità non dovute a loro”, dice il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera.
Lo Russo: "Passo avanti, ma non basta"
Soddisfatto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, per la conferma dell'anticipo della 500 ibrida: "È una cosa che avevamo chiesto: sono molto contento perché questo elemento non solo dà ossigeno alla produzione, ma oltretutto porta una linea nuova e compensa in qualche modo il calo di vendite della 500 full elettric".
"Ovviamente - ha aggiunto il primo cittadino - è un grande passo in avanti, ma certamente non può essere sufficiente. Noi infatti auspichiamo che il Governo possa mettere adeguate risorse perché Stellantis, o altre aziende, vengano a Torino a produrre nuovi modelli e incrementare la produzione".
"Stimolare l'industria dell'auto"
Questa mattina il sindaco ha poi promosso un incontro in Sala Orologio sul settore automotive, annunciando che si farà promotore di un'iniziativa che coinvolga i sindacati, ma anche la Regione e i Comuni del Torinese sede di aziende dell'indotto. L'obiettivo, come ha chiarito Lo Russo, è "portare all'attenzione del Governo la situazione della criticità del comparto automotive di Torino a partire da Stellantis e Mirafiori, ma ovviamente allargando il ragionamento".
La richiesta all'esecutivo Meloni è di avere una "chiara strategia relativa a quelle che sono gli investimenti pubblici necessari a stimolare l'industria dell'auto, soprattutto nell'ottica di incentivare con risorse pubbliche la produzione, che mi sembra un elemento essenziale anche per garantire i livelli occupazionali torinesi".
Secondo produttore? "Siamo a disposizione, ma con garanzie"
Uno dei temi più volte affrontati in questi mesi per garantire un futuro all'industriale automobilistica italiana è quello del "secondo produttore", ossia un gigante pari almeno a Stellantis. "Noi - ha ribadito Lo Russo - siamo a disposizione di una valutazione dovesse arrivare un secondo produttore, per capire quali possono essere le esigenze, auspicando che le sue risorse siano sufficienti per poter sviluppare un investimento industriale". "Qualora ci fosse l'esigenza di interventi pubblici per stimolare questo arrivo, chiederemo al secondo produttore adeguate garanzie rispetto a che cosa ha intenzione di fare".
In uno scenario globale dell'automotive, è evidente che il ruolo del Comune di Torino è "limitato". Una considerazione condivisa anche da Lo Russo, che ha commentato: "il livello di ragionamento non può che essere europeo e deve agire su diverse dimensioni. Non basta ragionare solo esclusivamente sul tema della produzione di auto elettrica, ma occorre pensare come l'energia elettrica viene prodotta, quali sono gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili,... "". "Sarebbe un paradosso - ha aggiunto - far girare le auto elettriche con energia prodotte da fonti inquinanti". Altro aspetto sono le reti di distribuzione, che alla luce delle stime per arrivare pronti al 2035, "devono essere oggetto di importanti investimenti".
E sul fronte della transizione energetica il Comune ha avviato un piano massiccio di efficientamento del patrimonio edilizio, a cui si aggiungono investimenti sul trasporto pubblico e pedonalizzazioni. "Una delle più importanti fonti di energia è il risparmio energetico: riqualificare un immobile non è solo risparmiare energia, ma vuol dire anche dare un contributo all'ambiente".
Ma le reazioni dal fronte sindacale non si limitano alle sigle incontrate dal ceo. "Abbiamo appreso che l'AD del gruppo Stellantis ha dichiarato che per Mirafiori ci sarà l'anticipo a fine 2025 della produzione della 500 ibrida. Un po' pochino rispetto a ciò che ci vorrebbe. Un anticipo, infatti, che se venisse mantenuto realmente, resterebbe comunque un fatto poco più che simbolico, un palliativo dato a un malato in stato semicomatoso che avrebbe bisogno di immediate cure a base di nuove produzioni e assunzioni. Deludente quindi l'audizione in parlamento dove, alla fine, non è stato detto assolutamente nulla. Tutti motivi validi per impegnarci ancor di più per la riuscita dello sciopero nazionale che faremo il 18 di questo mese", commenta Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino.
"Le dichiarazioni odierne di Tavares ci trovano ancora più preoccupati di ieri, perché al di là dell'anticipo di qualche mese della 500 ibrida, l'ad di Stellantis ha annunciato un taglio dei costi del 40 per cento e le prime a farne le spese saranno le aziende dell'indotto auto", commenta Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino. "Ci saremmo aspettati una maggiore incisività da parte della politica, che avrebbe dovuto lavorare per riaprire il confronto tra sindacati, azienda e Governo, e riportare Stellantis alle proprie responsabilità con la presentazione di un piano industriale credibile, che preveda l'assegnazione di modelli appetibili per il mercato".
"Momento darwiniano"
E al termine della giornata romana, Tavares ha dichiarato: "E' stato molto importante aver avuto l'opportunità di dialogare con i rappresentanti del Parlamento italiano, e di rispondere alle loro numerose domande: un modo utile per far chiarezza sul particolare momento che l'industria automobilistica sta attraversando. Di questa opportunità ringrazio chi ha chiesto e lavorato per costruirla. È comprensibile che questo momento "darwiniano" per l'auto generi domande e interrogativi. Utile è quindi stato ribadire in modo chiaro che Stellantis ha un piano strategico e un piano industriale per ogni stabilimento italiano, cosi come comunicato alle organizzazioni sindacali il 27 maggio scorso, a Torino. Gli scenari che si possono aprire sono tanti: la nostra tecnologia e le nostre professionalita ci consentiranno di dare le migliori risposte. Ma per consentire questo dovremo avere la certezza di stabilità nelle regole e di giuste condizioni per competere, in un contesto che aiuti la domanda dei consumatori a crescere. C'è quindi bisogno di un dialogo franco fra tutti gli attori, rispettoso e trasparente e sono certo che lo stiamo costruendo tutti con serietà e impegno. Per questo sono ansioso di continuare il confronto che è stato avviato oggi in Italia".