Cultura e spettacoli - 07 ottobre 2024, 15:35

Martin Scorsese fa il primo ingresso alla Mole: “Ritirarmi? No, non intendo dire arrivederci al cinema”

Il regista, grande appassionato di Cabiria, girato proprio a Torino ha ricevuto in dono alcuni nastri mai inseriti in montaggio nel capolavoro di Pastrone

Martin Scorsese: “Ritirarmi? No, non intendo dire arrivederci al cinema”

Martin Scorsese: “Ritirarmi? No, non intendo dire arrivederci al cinema”

Martin Scorsese ha fatto il suo primo ingresso al Museo del Cinema di Torino

Il premio Oscar come miglior regia per The Departed - Il bene e il male, ma anche Palma d’oro al Festival di Cannes per Taxi Driver e Leone d’oro alla carriera a Venezia e quattro Golden Globe, è finalmente arrivato in città. 

Una carriera ricchissima di successi

Il maestro della Nuova Hollywood, con una grande passione per Cabiria, il capolavoro di Giovanni Pastrone, girato proprio a Torino, ha ricevuto dalle mani del presidente del Museo del Cinema, Enzo Ghigo, e dal direttore, Domenico De Gaetano, una cassetta con all'interno alcuni preziosi nastri dell'opera, mai inseriti nel film. 

Nessun addio al cinema

Il Maestro ha subito fugato ogni dubbio sul suo possibile ritiro dal mondo del cinema dopo che i suoi ultimi film, quello su Frank Sinatra e quello sulla vita di Gesù, hanno subito degli stop e dei ritardi. “Il film su Sinatra è stato rimandato, sto lavorando su quello di Gesù, ma no, non intendo dire arrivederci al cinema. Devo ancora fare alcuni film spero che Dio mi permetta di farli”.

Prima di arrivare nel capoluogo piemontese, il regista era in Sicilia. “Spero di poter tornare e di vedere la città di mio papà, Francesco Scorzese, come era in origine il suo nome, poi scritto male dagli americani”. 

Sul futuro del cinema, Scorsese rimane aperto alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dai giovani. “Il cinema si sta evolvendo, è ancora a livello di infanzia in un certo senso che si tratti di Tik Tok o di grande schermo. La domanda è come continuare a raccontare storie alle persone. Chi siamo noi? Che cosa vogliamo raccontare? Chi siamo per poterci identificare a vicenda?  Non so in che direzione stiamo andando. Dipende da ciò che si vuole dire e quanto ci si tenga a dire qualcosa al fine di migliorare gli aspetti positivi della civiltà invece di distruggere tutto”.

La solitudine e la violenza dell'uomo

I suoi film hanno raccontato la solitudine ma anche la violenza dell’uomo. “Credo che la violenza sia parte di quello che siamo. Era l’essenza di quando crescevo io, faceva parte della vita di strada, c’era violenza, ho visto la confusione che crea la violenza, ma c’è un’attrazione per essa. Non possiamo negare che faccia parte del nostro essere. Dobbiamo chiederci chi siamo. Quando si evita di guardare, questa è anche violenza. Ma intendo esplorare questi aspetti, è scomodo, ma mi chiedo, sono in grado di essere violenti così? Voglio saperlo”. 

I prossimi appuntamenti 

Questa sera, Dafoe, Tornatore e Ferretti sfileranno davanti alla Mole e ci sarà la possibilità di vedere anche il regista. Domani invece ci sarà l’appuntamento tanto atteso con i suoi fan sul red carpet alle 17.30, la masterclass alle 18 al suo intento, è l’anteprima della rassegna al Cinema Massimo alle 20.

Chiara Gallo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU