Economia e lavoro - 01 ottobre 2024, 13:09

Anche le coop sentono la crisi, ma restano ottimiste e vogliono assumere: "Però mancano giovani e competenze"

Quasi il 75% delle imprese torinesi guarda a un futuro di miglioramenti, però emergono difficoltà a trovare candidati con le giuste capacità: oss, infermieri, ma anche turismo e cultura

Anche le coop sentono la crisi, ma restano ottimiste e vogliono assumere: "Però mancano giovani e competenze"

Parlare di mondo cooperativo a Torino senza Gianni Gallo crea un effetto straniante difficile da superare. Ecco perché la Camera di Commercio di Torino ha voluto ricordarlo, con le parole del segretario generale Guido Bolatto, prima di diffondere la fotografia di un settore che nel capoluogo conta ancora 1.105 imprese di questa tipologia, dando lavoro a oltre 42mila persone. Il fatturato è di 2,8 miliardi di euro e, nonostante i cali numerici (-1,7% sul 2023 e -28,1% in dieci anni), "le imprese sono ottimista, anche grazie all'esempio virtuoso sulla presenza di giovani e d donne", sottolinea ancora Bolatto. Il dato numerico tuttavia segna un'inversione di tendenza visto che il 2023 era cresciuto sul 2022, ma si rivela un episodio isolato.

Spazio ai servizi

Il settore più coinvolto è quello del servizio alle imprese e alle persone (oltre il 40% e quasi il 28%). Ma se tutti calano un po', solo l'edilizia è stabile, al 9,3%. Cali più netti per commercio e ristorazione/alloggio (-6,1 e -8,1%).

Edilizia a due velocità 

Nell'arco del decennio, invece, solo le cooperative agricole sono aumentate (+2,6%), mentre proprio le costruzioni hanno subito il calo maggiore, con un -41,5%.

Tra le categorie più specifiche, anche le straniere calano, così come le femminili e i giovani. In quest'ultimo caso, tuttavia, la spiegazione potrebbe essere la crescita anagrafica dei loro soci, che li ha di fatto spostati in un'altra tipologia.

Ottimismo generale (e si assume)

Sono il 74,7% gli addetti ai lavori che vedono al futuro con ottimismo. Nel 2023 sono il 46,2% quelle che hanno detto di aver visto crescere il fatturato. E nei primi sei mesi del 2024, nonostante le difficoltà globali, poco meno dell'80% ha dichiarato crescita o stabilità.

Stabile anche l'occupazione, ma con un 25% che ne dichiara un aumento nel 2023. Nei primi sei mesi del 2024 i cali riguardano solo l'8,3% dei casi. 

Ma anche qui assumere è una sfida

Ma se il clima è confortante, i numeri dicono che c'è un problema, anche nel mondo delle coop, nelle assunzioni. Se le coop che hanno assunto sono scese dal 74 al 68%, crescono quelle che hanno avuto problemi a trovare le persone giuste: sono state oltre 6 su 10 per carenza di competenze adatte. La carenza di candidati, invece, è scesa dal 64 al 59,8%.

Mancano soprattutto oss e infermieri e in generale personale socio sanitario. Una figura che non risulta essere più attrattiva. Ma anche turismo e cultura hanno bisogno di più addetti.

Per il futuro, infine, quasi il 48% delle coop intende assumere. Per sostituire personale in uscita (52,9%), ma anche per ampliare l'attività (34,3%).

Donne e giovani

Le coop si mostrano poi a misura di donne (il 72,2% del personale è al femminile) soprattutto grazie alle strategie di conciliazione vita-lavoro, il welfare e la possibilità di poter raggiungere posizioni apicali. I giovani, invece (il 27,3% è under35), sono attratti dalle possibilità di crescita professionale, oltre alla possibilità di conciliare vita e lavoro.

La sfida del ricambio generazionale

"La sfida del futuro - dice Giuseppe D'Anna, presidente di Agci - è superare il ricambio generazionale. Ci sono aziende che chiudono per questo motivo e, in generale, mancano i giovani per sopperire al turn over".

"L'inverno demografico che stiamo vivendo porta al calo del numero di imprese - concorda Massimo Rizzo, vicepresidente di Legacoop Piemonte -, ma c'è anche poca conoscenza del nostro settore. Dobbiamo intervenire già al momento dell'università, ma anche all'interno delle stesse società bisogna migliorare i passaggi di competenze: chi è nato nel baby boom andrà sostituito, ma non ci saranno abbastanza persone. Bisogna avere visioni più aperte sull'ingresso degli immigrati".

E Irene Bongiovanni, presidente di Confcooperative Piemonte Nord, conclude: "Nonostante tutto il sistema tiene. E guardando al futuro c'è ancora voglia di assumere in quasi un caso su due. Non sono attese, ma una certezza su fattori che potranno verificarsi. Così come sono oltre una su tre quelle che hanno già assunto per espansione".

Massimiliano Sciullo

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