In occasione della Giornata Internazionale per l’aborto sicuro, la Camera del Lavoro di Torino partecipa alla manifestazione organizzata da Non Una di Meno per chiedere la chiusura della stanza dell’ascolto presso l’Ospedale Sant’Anna.
"Aperta lo scorso 9 settembre, la stanza nei fatti non esiste, come il nostro recente sopralluogo ha dimostrato e ben documentato. Esiste la volontà di fare propaganda usando il corpo e la libera scelta delle donne - scrive la Cgil di Torino - Pensiamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate a progetti per il rafforzamento dei Consultori pubblici e dei servizi diffusi sul territorio dedicati alla salute delle donne e alla prevenzione."
"Consideriamo urgente - prosegue - inoltre, la riapertura del Centro Nascite, di recente soppresso dalla stessa Giunta piemontese che ha dirottato ingenti somme sul Fondo Vita Nascente e la famigerata stanza proprio presso il Sant’Anna. La CGIL Torino ha promosso, insieme alla CGIL Piemonte e Nazionale e a SeNonOraQuando?, un ricorso al TAR per cui siamo ancora in attesa di udienza, e segue con attenzione tutte le iniziative a contrasto di scelte oscurantiste che ledono il diritto delle donne di decidere in libertà del proprio corpo, come sancito dalla legge 194 che regolamenta, dal 1978, l’interruzione volontaria delle gravidanze e che deve essere resa pienamente esigibile."
"La lotta delle donne - conclude il sindacato - deve diventare la lotta di tutte e di tutti. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a prendere parte alla manifestazione per difendere un diritto inviolabile, messo fortemente in discussione dall’operazione anti-abortista della Regione Piemonte."