Economia e lavoro - 22 settembre 2024, 15:31

Crisi dell'auto, gli artigiani piemontesi chiedono un rinvio dei divieti: "Lo stop al 2035 sarebbe devastante"

Cna Piemonte sostiene che il limite alle vetture con motore endotermico rischia di essere molto dannoso per il comparto: "Molte pmi non sarebbero in grado di cambiare in tempo"

operai in catena di montaggio

Le pmi e gli artigiani piemontesi chiedono di spostare il limite del 2035 per lo stop alla produzione di auto endotermiche

Lo dicono anche i "piccoli", quelli che compongono l'indotto e che popolano l'universo dell'automotive. Bisogna spostare lo stop alla produzione di vetture con motore endotermico fissato dall'Europa al 2035.

Lo dice, ultima in ordine cronologico, Cna Piemonte. "Il settore automotive, fondamentale per l’economia regionale e nazionale, si trova oggi in una fase critica, e l’attuazione di una transizione così rapida verso l’elettrico rischia di avere ripercussioni devastanti per la filiera produttiva e, in particolare, per le piccole e medie imprese che operano nel settore della fornitura e subfornitura", si legge in una nota diffusa dalla sigla datoriale.

Molte delle imprese coinvolte - dicono da Cna - non dispongono né delle risorse né delle capacità per affrontare un cambiamento così repentino, e la mancata estensione delle tempistiche rischia di generare una crisi di vasta portata, con il pericolo concreto di chiusure in serie. "La transizione verso un futuro più sostenibile è un obiettivo condiviso, ma deve essere attuata attraverso un percorso che tenga conto delle necessità e delle difficoltà delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che costituiscono l’ossatura del tessuto industriale locale. È indispensabile che si adottino misure di accompagnamento che consentano un adeguamento graduale, evitando il collasso di un intero ecosistema produttivo che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico del Piemonte".

Dunque non una resistenza al cambiamento, ma una presa di coscienza delle criticità attuali e del rischio che un’applicazione troppo rigida delle normative possa compromettere la sopravvivenza di migliaia di aziende. "Il rinvio del blocco è essenziale per proteggere le tante imprese della filiera automotive piemontese - dice Delio Zanzottera, segretario regionale di Cna Piemonte -. Molte di queste aziende, prevalentemente PMI, non sarebbero in grado di completare una riconversione industriale entro i tempi stabiliti, con il rischio di dover chiudere. Supportare queste imprese nella transizione è fondamentale, ma dobbiamo garantire che abbiano il tempo necessario per farlo, senza essere costrette ad affrontare sfide insormontabili".

E Giovanni Genovesio, presidente di CNA Piemonte, aggiunge: "Pur riconoscendo l’importanza degli obiettivi di decarbonizzazione del settore automotive, è indispensabile che la transizione avvenga in maniera graduale, per evitare di compromettere l’intero tessuto industriale del Piemonte. La richiesta di un rinvio è un passo cruciale per permettere alle nostre imprese di trovare un equilibrio tra le esigenze ambientali e la sostenibilità economica, dando loro il tempo e le risorse per adattarsi senza dover affrontare il rischio di un collasso immediato".

Massimiliano Sciullo

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