Attualità - 20 settembre 2024, 07:05

Barriera, il nuovo studentato “di lusso” apre al posto dell'ex Lavazza: “Vogliamo far crescere la comunità”

Inaugurato in corso Novara il progetto della Real Asset Capital con stanze da 625 a 1225 euro al mese. La promessa è quella di mantenere una vocazione sociale attraverso la formazione

Barriera, il nuovo studentato “di lusso” apre al posto dell'ex Lavazza

Barriera, il nuovo studentato “di lusso” apre al posto dell'ex Lavazza

300 camere in oltre 15mila metri quadrati di spazi suddivisi in due palazzine: sono questi i numeri di Relife, il nuovo studentato “di lusso” aperto in Barriera di Milano al posto dell'ex centro direzionale della Lavazza in corso Novara 59 e, a poche decine di metri di distanza, in via Tollegno 22.

Il progetto

Il progetto, portato avanti dalla società Real Asset Capital di Ginevra attraverso un investimento di 50 milioni di euro, si è concretizzato nella ristrutturazione delle due palazzine con l'intervento architettonico di Stefano Seita e dello studio Lombardini22. Lo stesso ha portato gli immobili alla classe energetica A4 con l'obiettivo di ospitare gli studenti in una realtà “innovativa, sostenibile e inclusiva” come già annunciato per altre iniziative di questo tipo presenti in zona.

L'offerta è rivolta soprattutto rivolto agli studenti stranieri, sfruttando il trend che vede Torino come la terza città italiana per numero di universitari, di cui il 12% fuorisede. A tal proposito, sono già 25 le nazionalità presenti, con clienti da Marocco, Iran e Sud America: “Per noi - dichiara il fondatore di Real Asset Capital Ralph Kattan – il concetto più importante è quello di community: vogliamo far crescere la comunità di studenti facendo sì che possano partecipare alla vita del quartiere; a proposito, ringraziamo Lavazza per averci dato la possibilità di fare qualcosa per il suo rinnovamento”.

Comunità e riqualificazione a costi elevati

Oltre a comunitàriqualificazione è l'altra parola d'ordine di Relife. Riqualificazione, però, portata avanti a prezzi molto salati in una zona dove le problematiche socio-economiche non sono di certo trascurabili e in una città in cui il caro-affitti colpisce in modo particolare i giovani, compresi gli studenti. I costi mensili per le 12 tipologie di stanza offerte, infatti, oscillano da 625 a 1225 euro al mese con modulazione a scendere in base al periodo di permanenza (6, 9 o 12 mesi, ndr). Le cifre sono comprensive di pulizia ogni 2 settimane, wi-fi ed utenze; il dettaglio è disponibile sul sito https://relifenation.com/struttura/torino/.

Tra i servizi offerti agli studenti, troviamo diverse aree comuni, una palestra, un social bar, la lavanderia, una sala gioco, un parcheggio per le bici, uno spazio magazzino, un giardino con oltre 2mila piante, una terrazza con campo da basket e postazione barbecue, una cucina comune al 6° piano e sale per eventi privati. Relife è anche pronto ad aprirsi alla cittadinanza attraverso l'organizzazione di corsi e iniziative pubbliche

Un'idea che si sposa bene con le parole pronunciate da Giuseppe Lavazza: “Con i nostri partner – commenta – condividiamo valori di responsabilità sociale: gli interventi privati sono necessari per risollevare un quartiere degradato e renderlo addirittura cool come già accaduto ad Aurora con la Nuvola. Siamo molto contenti di veder rinascere, con un progetto di qualità come Relife, quella che è stata la nostra casa dal 1957 al 2018”.

Una vocazione sociale

La promessa, comunque, è quella di mantenere una vocazione sociale attraverso la Fondazione Relife: i residenti in struttura, infatti, verranno coinvolti nella realizzazione di attività con organizzazioni del terzo settore; tra le realtà aderenti ci sono i Bagni Pubblici di via Agliè, FondazioneOZ, Paideia, Fonderie Ozanam, Cottolengo e Sermig. Questo modello, inserito nel contesto sopra descritto, ha un obiettivo più ambizioso: trasformarsi in un vero e proprio percorso di formazione per plasmare gli “imprenditori sociali di domani”.

La protesta

Non è mancata, come spesso accaduto per altre iniziative di questo tipo, una protesta sotto forma di graffiti: nelle ore precedenti l'inaugurazione, infatti, sui muri dell'ex Lavazza è comparsa la scritta “Barriera non vi vuole, andate via, prontamente cancellata.

Marco Berton

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