Non è solo Stellantis a turbare i sonni del settore automotive torinese. Anche le titubanze del mondo tedesco rischiano di avere riflessi alle nostre latitudini.
A cominciare dall'annunciata chiusura dello stabilimento di Audi, che ha portato una manifestazione internazionale a Bruxelles da parte dei sindacati di settore. A sostegno dei lavoratori di Audi e Volkswagen, sono presenti i rappresentanti di Fiom Torino, in particolare i delegati della Italdesign di Moncalieri, che fanno parte appunto del gruppo Volkswagen.
Il timore è che un effetto "a catena" possa raggiungere anche Torino, annullando i benefici di quella diversificazione che negli ultimi anni ha - non senza fatica - emancipato l'indotto auto dalla mono commissione del mondo Fiat.
"Ad oggi pare che i contraccolpi della situazione Audi e Volkswagen in Italdesign non si facciano ancora sentire, ma è chiaro che ci sia una forte preoccupazione per quello che sta succedendo in Germania e per la sorprendente mancanza di prospettive e soluzioni che il management di Volkswagen abbia rispetto a questi problemi - dice Gianni Mannori, della Fiom Torino -. La nostra presenza oggi a Bruxelles è anche per sottolineare la necessità che si mettano in campo strategie adeguate per uscire da questo storico momento di crisi".
La speranza, insomma, è quella di "evitare di essere coinvolti ancor più pesantemente dagli strascichi negativi che potrebbero aggiungere un ulteriore problema ad un territorio come il nostro che sta risentendo più degli altri della quasi drammatica condizione dell'automotive".
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