Dopo l'abbuffata di medaglie azzurre e di emozioni regalata dalle Olimpiadi, da oggi il calcio ritorna ad imperare sugli altri sport con l'inizio del campionato. Gli ultimi Europei hanno confermato che il nostro pallone non gode di buona salute, con la splendida eccezione del trionfo della nazionale nel 2021 preceduto e seguito da delusioni in ogni salsa.
Tutti dietro all'Inter campione
La nostra serie A (come testimoniano anche i risultati delle coppe di questi anni, salvo il trionfo dell'Atalanta in Europa League e pochi altri casi) ormai è figlia di un Dio minore rispetto alla Liga Spagnola, alla Premier League inglese e alla Bundesliga tedesca, così non ci si può stupire che i big del calcio mondiale non giochino più da noi ma scelgano altre mete. Ma il campionato che chiude gli ombrelloni e riapre gli stadi sa accendere comunque passioni ed interesse, per una lotta scudetto che vede l'Inter campione (che inaugura alle 18.30 a Marassi contro il Genoa) partire in pole position.
In una ideale 'griglia di partenza', per mutuare dalla Formula 1, accanto ai nerazzurri di Simone Inzaghi c'è la grande delusione dello scorso campionato, il Napoli, che ha deciso di affidarsi al miglior allenatore italiano (assieme all'eterno Ancelotti) per tornare ad essere protagonista: Antonio Conte ha dimostrato sia alla Juve che al Chelsea e poi all'Inter di essere capace di restituire da subito grande competitività a squadre reduci da stagioni complicate, per non dire disastrose.
Intriga la nuova Juve targata Motta
Certo, il mercato aperto sino a fine mese potrebbe cambiare molte cose, ci sono giocatori sul piede di partenza o col destino in bilico (tre nomi su tutti, Osimhen, Dybala e Chiesa), per cui solo dopo il turno del 1° settembre, a rose definite, si potranno capire meglio i valori delle squadre, ma la Roma appare squadra molto temibile e la nuova Juve targata Thiago Motta stuzzica fin da adesso.
Dopo gli anni di Allegri e del risultatismo (invero mediocri nell'ultimo triennio, dopo i cinque scudetti di fila della prima esperienza bianconera del tecnico livornese), la Signora ha scelto una via nuova, giovane e più sfacciata, con la voglia di proporre un calcio diverso, più frizzante e sbarazzino. Al Bologna la cosa è riuscita magnificamente a Motta, a Torino le aspettative sono altre e alte, al momento la rosa appare ancora incompleta e le amichevoli estive hanno dato l'idea di un cantiere aperto.
Sarà importante che il ds Giuntoli nelle ultime giornate di mercato sappia trovare gli uomini (Koopmeiners su tutti, ormai ad un passo) che al nuovo tecnico servono per proporre quel calcio propositivo e aggressivo che ha in mente. Al momento non sono molti i volti nuovi, ma il figlio d'arte Thuram, il nuovo portiere Di Gregorio e soprattutto Douglas Luiz appaiono innesti azzeccati.
Intanto il debutto casalingo contro il Como e la successiva trasferta di Verona non appaiono certo ostacoli insormontabili e iniziare con 6 punti sarebbe il miglior modo per arrivare alla terza giornata, quando è in programma il primo big match contro la Roma, per capire a che punto è la costruzione della nuova Juve.
Nessuno parla apertamente di scudetto, ma nel dna dei bianconeri si sa che vincere è l'unica cosa che conta e questa stagione non può certo certo approcciata con ambizioni minori, tanto più che la Signora è attesa dal ritorno in Champions, dopo una stagione vissuta senza Europa per le ben note vicende del passato.
Toro all'ennesimo anno zero
Il nuovo Toro targato Paolo Vanoli, invece, ha già conosciuto il debutto ufficiale, ma il 2-0 contro il Cosenza nel primo turno di Coppa Italia era un test troppo poco probante per capire il reale valore dei granata. Che hanno perso i loro due leader difensivi, il capitano Rodriguez e soprattutto 'capitan futuro' Buongiorno, aspettano ancora un centrale e un esterno mancino degno di questo nome (anche se ormai è fatta con l'Ajax per Borna Sosa), non sanno quando potranno rivedere in campo l'olandese Schuurs (nuovamente operato nelle scorse settimane) e per il momento si affidano a Saul Coco e Che Adams come unici autentici volti nuovi.
Un pò pochino, se l'obiettivo fosse l'Europa, ma i dirigenti granata - a differenza dell'ex allenatore Juric - ben si guardano dal pronunciare quella parolina magica. Vanoli è al debutto in A, è un allievo di Conte che ama il calcio propositivo, ha già fatto vedere cose importanti in Russia e poi al Venezia, ma se non gli vengono messi a disposizione atleti in grado di sviluppare la sua idea di pallone diventa dura.
Ancora di più dovendo iniziare questa da San Siro, contro il nuovo Milan di Morata e del tecnico Fonseca, mentre tra otto giorni ci sarà l'Atalanta per il debutto casalingo all'Olimpico, non proprio due avversarie semplici per approcciare il campionato dell'ennesima ripartenza.