Come immaginano gli studenti del Politecnico la Torino del futuro? A rispondere a questa domanda ecco la mostra del progetto ScenarioTorino, a Urban Lab in piazza Palazzo di Città, da questa sera fino al 12 settembre.
5 progetti per 4 zone complesse
I dipartimenti DAD (Architettura e Design) e DIST (Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) del Politecnico di Torino, su richiesta dell'Assessorato all'Urbanistica, hanno dato vita a 5 progetti per riqualificare 4 diverse zone cruciali della città, in ottica del nuovo piano regolatore che dovrà essere pianificato nei prossimi anni dal Comune.
I vincoli del piano regolatore
I circa 200 studenti coinvolti, con i loro docenti, hanno potuto immaginare una nuova città senza i vincoli dati dalle norme del piano regolatore - come spiegato dal Professor Andrea Bocco, il direttore del DIST - dando così un contributo più fantasioso ma competente che sarà preso in considerazione dai progettisti del Comune in sede di progettazione.
Mazzoleni: "Immaginare la Torino del futuro"
"Stiamo lavorando al nuovo piano regolatore ma pensiamo che l'opera di ripensamento della città non si limiti solo all'interno delle sue regole - ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni - Non è un'operazione solo tecnica ma anche culturale di ripensamento della città. Tra queste c'è il coinvolgere gli studenti, il tema non è fare domani questi progetti ma ci aiuta a guardare in modo diverso la città. Gli studenti danno un approccio libero ma competente, non si attengono strettamente alle norme del piano e quindi indicano anche cosa non funziona".
Nella mostra, gratuita, sono presenti progetti e modelli delle 4 zone ripensate dai futuri architetti, pianificatori e paesaggisti: Piazza Crispi e corso Vercelli, l'ex tappetificio Paracchi di via Pianezza, l'isolato di Sant'Eligio in Quadrilatero e l'area di Torino nord con il complesso Rebaudengo, il Trincerone, l'ex Manifattura Tabacchi e l'ex scalo Vanchiglia.
Arrivare a coinvolgere 2000 studenti del Poli
"Se continueremo così anche nei prossimi anni - ha commentato la curatrice della mostra Caterina Barioglio del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico - l'obiettivo potrebbe essere di arrivare a 2000 studenti coinvolti, e coinvolgere ulteriori laboratori del Politecnico".