“Non fotografo le differenze ma le somiglianze.»
Dorothy Bohm
Nata in una famiglia ebrea nella Prussia orientale nel 1924, la vita di Dorothy Bohm fu profondamente segnata dall'ascesa del nazismo.
Inviata al sicuro in Inghilterra nel 1939, sopportò più di due decenni di separazione dai suoi genitori e dalla sorella.
L'impatto della guerra e degli sfollamenti ha influenzato profondamente il suo approccio fotografico, che mostra un fascino per le persone di ogni ceto sociale, in particolare donne e bambini.
Nel 1942 ottiene un diploma di fotografia presso il Manchester Municipal College of Technology e inizia a lavorare per Samuel Cooper nel suo studio di ritratti e nel 1946 apre in proprio il suo studio fotografico, lo Studio Alexander.
Nello stesso anno sposa un altro immigrato prussiano Louis Bohm, amico universitario di suo fratello. Il rapido successo di Louis permette a Dorothy di vendere lo studio nel 1958 e di passare alla fotografia indipendente.
Oltre a “portare a spasso la sua macchina fotografica” ovunque andasse, accompagnava il marito nei suoi viaggi d'affari documentando con la sua Leica viaggi in Europa e Messico, Stati Uniti, Russia e Israele. telecamera.
Lungi dall'essere intimidita dal campo della fotografia allora dominato dagli uomini, diceva, "i soggetti sono meno minacciati da una donna, quindi è più facile per me avvicinarmi a loro senza sembrare intimidatorio. Posso conquistare la loro fiducia, avvicinarmi".
Ispirata da una visita ad André Kertész nel 1980, Bohm iniziò a esplorare la fotografia a colori, infondendo nelle sue immagini consistenza e ambiguità spaziale per trasmettere l'umanità in forme sempre più astratte e allusive.
La passione di Bohm per questo mezzo si estendeva ben oltre la sua pratica, supportando fotografi, scrittori, galleristi e collezionisti in Gran Bretagna e all'estero. In particolare, ha svolto un ruolo chiave nell'aiutare Sue Davies a fondare The Photographers' Gallery nel 1971, dove ha lavorato come direttore associato per quindici anni.
Dorothy Bohm ha continuato a fotografare fino ai 90 anni e il risultato sono oltre 20 libri fotografici di grande formato sia in bianco e nero che a colori e, più recentemente, una serie di cinque libri in miniatura con le sue immagini di paesi e città in bianco e nero.
Si spegne a 98 anni il 15 marzo 2023.
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