Danny Lyon è un rinomato fotografo e cineasta americano, ampiamente riconosciuto per il suo approccio documentaristico e per la sua capacità di catturare le realtà sociali e culturali marginalizzate dell'America.
Nato il 16 marzo 1942 a Brooklyn, New York, Lyon frequentò, durante gli anni della formazione, la University of Chicago, dove ha conseguito una laurea in storia nel 1963. Fu durante il periodo universitario, ha iniziato a interessarsi alla fotografia e al cinema, influenzato dai movimenti sociali dell'epoca.
Tuttavia, la sua carriera decolla nei primi anni '60, quando inizia a lavorare come fotografo per il Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC), un'organizzazione chiave nel movimento per i diritti civili. Il suo lavoro documenta marce, proteste e la vita quotidiana degli attivisti afroamericani nel profondo Sud degli Stati Uniti.
Uno dei suoi primi lavori significativi è "The Movement" (1964), un libro di fotografie che cattura l'intensità e la determinazione del movimento per i diritti civili.
Successivamente, Lyon pubblica "The Bikeriders" (1968), un progetto documentaristico che lo porta a vivere con una gang di motociclisti per diversi anni. Questo libro è considerato una delle sue opere più iconiche, offrendo uno sguardo intimo e autentico sulla cultura dei motociclisti.
Negli anni '70, Lyon continua a esplorare temi di giustizia sociale: "Conversations with the Dead" (1971) è un'altra delle sue opere fondamentali, in cui fotografa e raccoglie le testimonianze dei detenuti nel sistema carcerario del Texas, offrendo una critica incisiva delle condizioni di vita nelle prigioni americane.
Oltre alla fotografia, Lyon ha avuto una carriera significativa come cineasta. I suoi film, spesso sperimentali e documentaristici, affrontano temi simili a quelli delle sue fotografie, concentrandosi su storie di emarginazione e resistenza.
Lyon è noto per il suo approccio partecipativo alla fotografia, spesso immergendosi completamente nelle comunità che documenta. È proprio questo stile, a volte chiamato "New Journalism," che lo ha reso una figura influente sia nella fotografia che nel giornalismo visivo.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) di New York e il Whitney Museum of American Art, e ha ricevuto svariati premi e riconoscimenti per il suo contributo alla fotografia documentaristica.
Attualmente Lyon vive e lavora in New Mexico, e continua a essere attivo come fotografo e cineasta, contribuendo con il suo sguardo unico alla documentazione delle vite e delle lotte degli individui e delle comunità marginalizzate.
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