Si sblocca lo stallo dell'occupazione di Palazzo Nuovo: il Rettore Stefano Geuna ha incontrato gli studenti e aperto al dialogo.
Assemblea pubblica la prossima settimana
Durante la prossima settimana verrà fissata un'assemblea pubblica tra universitari e docenti per discutere delle loro richieste sugli accordi con Israele, e verranno raccolte mozioni da votare nel Senato Accademico del 16 luglio.
Richiesta di dialogo da parte degli studenti
Da settimane gli studenti chiedevano dialogo e confronto e, alle 14:30, una delegazione composta da rappresentanti degli studenti e di Intifada Studentesca è stata ricevuta dal Rettore Geuna e dai vertici dell'Università.
Dopo quasi un'ora la comunicazione dello spazio di confronto, visto come una vittoria da parte degli studenti che avevano a lungo manifestato per chiedere un incontro, occupando il rettorato due settimane fa e protestando al Festival dell'Economia venerdì scorso.
Geuna: "Il dialogo procede"
"In uno dei primi giorni della prossima settimana abbiamo concordato con le studentesse e gli studenti - ha dichiarato Geuna - un incontro nel quale le varie rappresentanze potranno presentare e illustrare delle mozioni, delle richieste che verranno poi portate nel più breve tempo possibile agli organi per le valutazioni del caso. Il dialogo procede, speriamo che questo possa portare a un miglioramento della situazione. È un incontro che avevamo già proposto nelle settimane scorse ed è stato possibile nel momento in cui la tensione si sta riducendo".
Prosegue l'occupazione
Sono soddisfatti gli studenti - che continueranno l'occupazione almeno fino alla data dell'assemblea - per il dialogo finalmente ottenuto, ma non hanno mancato di sottolineare il tempo passato e quanto questo incontro sia mancato fino a questo momento. "Dopo più di 20 giorni che siamo in occupazione - ha commentato una portavoce del movimento Intifada Studentesca - finalmente una delegazione del Senato e il Rettore ha accettato quella che era la nostra prima rivendicazione, che era la richiesta di ascolto che ci è stato negato per più di 20 giorni. Abbiamo fatto ben presente che è stata una mancanza di democrazia e di rispetto nei confronti della comunità accademica e studentesca che sta semplicemente chiedendo di avere un momento di incontro e di dialogo rispetto alle tematiche sollevate dall'occupazione, che sono quelle della complicità dell'Università con il genocidio in corso a Gaza. Siamo riusciti a ottenere un momento assembleare in cui senatori, Rettore e la comunità studentesca possono presentare delle mozioni, che noi abbiamo pronta e che è stata ignorata per 3 settimane e che invita su basi giuridiche piuttosto solide alla fine della complicità dell'Università con il genocidio in corso a Gaza".
Lezioni online, esami spostati
Intanto le lezioni proseguono online e gli esami sono stati spostati in altre sedi, così come non subiranno ritardi le sessioni di laurea. "Gli esami sono tutti ricollocati - ha spiegato Alessandro Mengozzi, il Direttore della Scuola di Scienze Umanistiche che ha sede a Palazzo Nuovo - sono in corso in questo momento regolarmente e così è per la programmazione delle settimane successive. È anche partita l'organizzazione delle sessioni di laurea in questi giorni che quindi si svolgerà regolarmente nei tempi previsti".
Non è però prevista una riapertura parziale dell'edificio, cosa che gli studenti chiedono da giorni per permettere il reintegro dei lavoratori e l'accesso alla biblioteca. Proprio due giorni fa gli occupanti avevano permesso l'ingresso ad alcuni lavoratori di Palazzo Nuovo nell'ottica di un processo di riapertura. "Non si riaprono solo le biblioteche - ha spiegato Geuna - o si riapre il Palazzo e ci si mette nelle condizioni di fare, oppure il Palazzo è occupato e non si può fare. Dal punto di vista occupazionale non ci sono stati problemi perché tutti sono stati ricollocati, anche se con disagio".