Maggiore efficienza e più alta considerazione del ruolo fondamentale degli agronomi e dei forestali in Piemonte. E’ questa la sintesi della posizione espressa dalla Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta (FODAF) all’avvicinarsi della tornata elettorale che porterà al rinnovo del Consiglio regionale del Piemonte.
“La Regione Piemonte su molti temi che riguardano l’agricoltura e le foreste è indubbiamente all'avanguardia e portatrice di buone pratiche a livello nazionale, basti pensare alla formazione in campo forestale - dice Marco Allasia, presidente di Fodaf - per altri aspetti, però, potrebbe migliorare molto gli interventi in settori specifici come la gestione di alcuni bandi che si presentano farraginosi nelle procedure di attuazione, mentre in altre aree i medesimi interventi si avvalgono di approcci molto più snelli”.
La Federazione degli agronomi e dei forestali precisa: “Occorre una Regione più aperta al confronto e capace di adeguare gli interventi di sostegno alla produzione agricola e forestale alle tecnologie e al mercato attuali (alcuni prezziari agricoli, per esempio, non sono affatto adeguati alle tecniche effettivamente utilizzate in campo)”.
Allasia poi sottolinea quanto “sia necessario il più ampio e forte riconoscimento dell'elevato valore di sussidiarietà che i professionisti agronomi e forestali svolgono quotidianamente. Un ruolo che non sempre è stato riconosciuto e che, invece, proprio in questi ultimi tempi dovrebbe essere preso a riferimento su tutti i temi che hanno a che fare con la produzione agroalimentare e forestale. Temi come il consumo di suolo, la corretta produzione di cibo, la tutela dell’ambiente e delle foreste, la cura del paesaggio e dell’assetto idrogeologico, la gestione dell’acqua, l’attenzione all’uso della chimica in agricoltura e più in generale la sanità e salubrità della produzioni alimentari sono tutti argomenti sui quali agronomi e forestali possono intervenire utilmente”.
“La sensazione che spesso abbiamo - conclude - è che i politici regionali, al di là delle eccellenze, conoscano poco le attività delle imprese agricole e forestali. Come professionisti del territorio, quali sono gli agronomi e i forestali, siamo disponibili a nuove collaborazioni per arrivare ad una efficienza maggiore della spesa pubblica e a ricadute positive sul tessuto imprenditoriale oltre che sociale e ambientale. A chi governerà il Piemonte mettiamo quindi fin da subito a disposizione tutte le nostre capacità per costruire una alleanza positiva, alimentata da una reciproca fiducia tra chi ha la responsabilità di governare e chi, professionista, sta ogni giorno in campo e in bosco”.