Economia e lavoro - 04 giugno 2024, 09:16

Il ruolo cruciale del biologo nutrizionista nella gestione del peso

La gestione del peso è un argomento vasto e delicato, che ciascuno di noi dovrebbe affrontare con un nutrizionista.

Il ruolo cruciale del biologo nutrizionista nella gestione del peso

La gestione del peso è un argomento vasto e delicato, che ciascuno di noi dovrebbe affrontare con un nutrizionista. Non è nemmeno una questione estetica, in quanto dal peso dipende anche e soprattutto la nostra salute. Quando mangiamo in modo sregolato, non solo tendiamo a mettere su qualche kg, ma ci rendiamo subito conto che qualcosa non va: siamo più stanchi spossati, e non è insolito notare carenze vitaminiche. 

Menzione a parte per l’obesità: a lungo, questa patologia cronica ha interessato un Paese come l’America. Ma, stando ai dati ISTAT al 2021, la quota di sovrappeso nella popolazione italiana è aumentata: la stima ci dice che in Italia sono 4 milioni gli italiani che soffrono di obesità. Sebbene il fenomeno sia lievemente più presente al Sud Italia, anche al Nord è determinante prevenire e controllare la gestione del peso: un bravo e professionale nutrizionista a Torino, come la Dott.ssa Lucia Bruni dello Studio Fisen, può fornire consigli e suggerimenti utili su come strutturare un piano alimentare valido e su misura.

Chi è il nutrizionista

Tra i professionisti che si occupano dell’alimentazione e del benessere fisico, il nutrizionista è un enorme punto di riferimento: si differenzia dal dietologo, in quanto non è un medico bensì un biologo che ha conseguito una specializzazione in Scienze della Nutrizione.

Di cosa si occupa e quando rivolgersi a lui

Cosa fa un nutrizionista biologo, dunque? Nel momento in cui si desidera mantenere sotto controllo il proprio peso, è determinante elaborare un piano alimentare strategico, basato sulla persona, sulle sue esigenze, su eventuali condizioni mediche, intolleranze e allergie

Va da sé che non è un punto di riferimento solo ed esclusivamente per diete dimagranti, bensì può rivelarsi un prezioso aiuto per:

●      imparare a mangiare;

●      seguire uno schema alimentare basato sulle proprie abitudini e stile di vita;

●      prediligere un’alimentazione sana e completa;

●      fare sport in modo consapevole mangiando gli alimenti giusti;

●      richiedere un piano personalizzato contro determinati problemi (ad es. colesterolo alto, reflusso gastrico, gonfiore addominale e molto altro).

Anche le persone che non sono in sovrappeso o non soffrono di obesità patologica, dunque, possono semplicemente richiedere il suo supporto, per scoprire le gioie di mangiare bene. “Siamo ciò che mangiamonon è solamente uno slogan, ma la pura realtà dei fatti.

Visite nutrizionali per valutare le diete per dimagrire

Tra i momenti cruciali, non possiamo non citare la prima visita, perché determina il percorso da seguire a tutto tondo. In che modo? Ci si sottopone all’analisi completa da parte del nutrizionista, in quanto si mette “sul piatto” la verità: non solo eventuali condizioni fisiche, patologie o farmaci assunti, così come eventuali intolleranze, allergie o carenze, bensì le proprie abitudini e lo stile di vita (sedentario o meno).

Ovviamente, si prendono le misure - peso e circonferenza - e potrebbero rendersi necessari ulteriori esami, tra cui bioimpedenziometria (analisi della composizione corporea) e plicometria.

Il passo successivo è la creazione del piano alimentare, che non riguarda unicamente gli aspetti che abbiamo citato. L’esperto di nutrizione deve anche ascoltare i gusti e le preferenze del paziente: il rischio è di strutturare un regime alimentare che, purtroppo, non verrà seguito.

Come si realizza un piano alimentare?

Premesso che naturalmente l’idea di seguire la dieta scoraggia i più, è con un nutrizionista che si riesce ad affrontare più serenamente questo periodo complesso, ma pieno di soddisfazioni sul lungo termine. Come anticipato, il professionista dell’alimentazione crea una tabella, un menù settimanale, in cui vengono inclusi tutti i pasti principali: colazione, pranzo e cena. Si tiene conto ovviamente di spuntini e merende

I pasti non sono sempre fissi, in quanto il rischio della monotonia è uno dei principali motivi per cui si abbandona la dieta dopo poche settimane: le sostituzioni sono altrettanto importanti.

Infine, ma non meno importante, il biologo nutrizionista, per tutta la durata della dieta, rimane un enorme punto di riferimento per il soggetto che desidera perdere peso: gli incontri periodici, che devono essere programmati, servono non solo per verificare l’effettiva perdita di peso, ma fungono da supporto e sostegno morale e motivazionale. Perché, sì, seguire la dieta non è facile, ma è il modo migliore per mettere la salute al primo posto.

Richy Garino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

SU