Quello della legalità e del contrasto alle mafie è un tema troppo spesso sottovalutato per una regione con il Piemonte ma che, come testimoniato dalle più recenti inchieste giudiziarie, è in realtà molto attuale. A questo proposito, i candidati alla presidenza della Regione Piemonte Alberto Cirio (centrodestra), Gianna Pentenero (centrosinistra), Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle) e Francesca Frediani (Piemonte Popolare) si sono confrontati durante un dibattito organizzato da Libera.
Gli strumenti per contrastare le mafie
Uno degli aspetti centrali del confronto ha riguardato gli strumenti da mettere in campo in caso di vittoria finale. Secondo Cirio, che ha rivendicato l'istituzione dell'organo di controllo Orecol, il rifinanziamento del fondo antiusura e la “schedatura” sugli ingressi al grattacielo della Regione, la priorità va data alla formazione: “È fondamentale – ha dichiarato – soprattutto per i pubblici amministratori perché permette di raggiungere quelle parti di Piemonte che si considerano indenni al problema delle mafie”.
Pentenero si è invece concentrata sul tema del rafforzamento delle possibilità a disposizione del Consiglio Regionale: “Occorre – ha affermato – potenziare la Commissione Legalità, magari istituendo un osservatorio che favorisca il dialogo con gli esperti, oltre alla partecipazione e alla condivisione con gli enti del terzo settore”.
Per Disabato, i fari vanno puntati sulla trasparenza con l'obiettivo di contrastare la corruzione: “Sarebbe opportuno – ha sottolineato – potenziare gli uffici preposti dotandoli di risorse, strumenti e meccanismi di trasparenza sulle nomine, rendendo impossibile la presenza di persone che hanno sponsorizzato le campagne dei candidati”.
Frediani, infine, si è detta d'accordo sul potenziamento delle Commissioni, in modo particolare quella legalità (da dotare di maggiori poteri) e quella nomine.
Trasparenza su candidati e finanziamenti
Alla luce degli ultimi avvenimenti, i 4 ospiti hanno detto la loro sul tema della trasparenza dei candidati e dei finanziamenti. Su questo punto, all'autofinanziamento di Cirio e Disabato si sono contrapposte Pentenero (“è giusto che pezzi di società possano partecipare”) e Frediani (“non vedrete le nostre facce sui manifesti, ma lavoriamo sui territori senza budget perché siamo antisistema”).
Maggior cautela è dedicata alle liste: all'obbligatoria trasmissioni alla Commissione Parlamentare Antimafia, infatti, centrosinistra e Movimento 5 Stelle hanno aggiunto un codice etico da far sottoscrivere ai candidati; particolarmente significative, a proposito, sono state le parole di Pentenero: “In campagna elettorale – ha commentato - bisogna fare molta più attenzione perché le persone che incontri sono tante”.