C'è anche il collegamento ferroviario Torino-Aeroporto di Caselle, tra le tre nuove opere ultimate nell’ultimo anno, secondo il Rapporto Oti Piemonte, che monitora le infrastrutture ritenute importanti dalle imprese che fanno parte di Confindustria regionale.
Le altre due sono la riattivazione del servizio ferroviario Casale Monferrato-Mortara e il nuovo ponte sul Ticino tra Vigevano e Abbiategrasso e, insieme ai cinque cantieri aperti in più rispetto all'anno precedente, rappresentano le "buone notizie".
Lo stesso però non si può dire per le opere messe sotto i riflettori (per un totale di 69): solo 27 sono già cantierate (erano 22 nella precedente edizione del rapporto), mentre 39 opere ancora solo sulla carta, di cui 27 sono in fase progettuale, 12 sono invece semplici proposte progettuali.
In orario sono meno della metà
In assoluto, tra cantierate e solo progettate, le opere che sono in linea con il cronoprogramma salgono nell’ultimo anno da 23 a 30, di cui sono 18 quelle con lavori in corso. Calano invece da 20 a 16 quelle che hanno subito un ritardo negli ultimi 12 mesi, tra cui sette già cantierate. Restano invariate a 9 quelle con un ritardo grave, tra queste due sono già cantierate. Per arrivare a quota 69 vanno aggiunte le undici opere in stand-by e le tre concluse.
“Le imprese piemontesi ritengono importanti per garantire sviluppo e crescita al tessuto economico regionale le 69 opere monitorate da Oti Piemonte, ma purtroppo quasi due terzi di queste sono ancora in fase progettuale. Registriamo qualche segnale positivo, tra cui tre cantieri conclusi, ma sulle opere strategiche principali come Terzo Valico e Torino-Lione sono ancora molte le incognite - commenta il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay -. Se alziamo lo sguardo all’intero sistema di attraversamento delle Alpi, nell’ultimo anno ci siamo trovati nel mezzo di una tempesta perfetta che va dal Traforo del Monte Bianco alla frana nella valle della Maurienne, dal Gran San Bernardo al raddoppio del tunnel sotto al Colle di Tenda. Questa è una emergenza da risolvere nel minor tempo possibile perché sono a rischio una parte dei 110 miliardi di interscambio tra Italia e Francia, e più in generale la nostra porta d’ingresso principale verso l’Europa”.
“Occorre poi avere una nuova idea di territorio, non più come una dimensione statica, ma come un luogo di flussi e connessioni - sottolinea Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte -. Turisti, studenti, investitori, imprese e famiglie sono gli attori che innescano questi flussi e contribuiscono allo sviluppo locale. Le infrastrutture, sia fisiche che virtuali, sono un elemento fondamentale per la competitività ma, in un contesto geopolitico incerto come quello attuale, assumono anche un ruolo ancora più importante per la tenuta dell'economia nazionale".
Il "peso" del Pnrr sull'accelerata
Tra le opere monitorate da Oti Piemonte, ce ne sono dieci finanziate anche con fondi Pnrr, e che quindi andrebbero concluse entro il 2026. Di queste ben otto hanno registrato degli avanzamenti nell’ultimo anno, mentre su Terzo Valico e raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo, si è registrato un rallentamento dovuto nel primo caso a condizioni geologiche sfavorevoli, e alla mancata definizione del modello di esercizio nel secondo.
Complessivamente il Pnrr ha finanziato venti opere coprendo con 4 miliardi circa il 40% del costo complessivo.