Prima esperienza da regista per Neri Marcorè con Zamora. Il film girato quasi interamente in Piemonte è in sala in questi giorni ed è stato presentato oggi dallo stesso attore.
“Le esperienze torinesi e piemontesi passate mi hanno permesso di chiamare persone, come Cristina Audisio ai costumi e Francesca Bocca per le scenografie, con cui mi ero trovato a lavorare bene - racconta l’attore. -. Appena abbiamo avuto il via loro due hanno rinunciato ad altri lavori, gli sono davvero grato così come sono grato a Film Commission. Milano ha la moda e il mobile, a Torino da anni hanno investito dell’industria cinematografica. In tanti ignorano che l’arte si coniuga con economia. Da quando frequento Torino, si è creato un numero enorme di professionisti nei vari settori. Sapevamo di poter contare su di loro e di poter girare in Piemonte”.
Il film, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, tratta la storia del trentenne Walter Vismara che si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto. Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce.
All’interno della pellicola appaiono diversi attori piemontesi cui si affiancano volti noti come Giacomo Poretti e Giovanni Storti. Appare in un cameo anche il regista Davide Ferrario.
“È un amico, è stato molto generoso nel fare questo cameo, anche se gli scocciava prendere un gol nella storia!” scherza Marcorè che sul contenuto del film precisa: “Non è un film sul calcio. È una commedia, si ride molto, si applaude molto, e poi ci si commuove. È un film d’esordio, non porta immediatamente tanto pubblico. Aspettiamo il passaparola che non può essere formidabile”.
Diverse le location scelte per le riprese sia a Torino che nei dintorni, dalla Facoltà di Anatomia, all’immancabile Le Roi Music Hall, fino alla Cartiera Burgo.
Il calcio non sarà il fulcro della vicenda, ma ha sicuramente svolto un ruolo importante per Marcorè: “Ho sempre giocato sin da piccolo. Poi con la Nazionale Calciatori mi sono tolto tante soddisfazioni: ho scambiato la maglia con Zidane e ho messo un calcio d’angolo a Maradona”.
Per il futuro e per i prossimi progetti da regista, l'attore non fa previsioni: “Vediamo che portata avrà Zamora, godiamoci il presente”.