Pietro B, in arte Tresdeca, è un rapper classe 1993 che ha cominciato a scrivere le prime rime in adolescenza. Da sempre appassionato di musica, si trasferisce a Torino all’età di 17 anni. Nella città sabauda viene a contatto con la realtà rap e hip hop underground entrando a far parte della A.R.C. CREW. A fine 2023 risale l’uscita del suo ultimo EP, Setta delle ombre, nel quale racconta metaforicamente di un cammino di rivelazione interiore che si dipana pezzo dopo pezzo.
Come è nato Tresdeca e perché si chiama così?
Il mio alias TRESDECA nasce ai tempi delle scuole superiori, quando ho cominciato a scrivere le prime rime e avevo bisogno di un nome che mi desse potere e che mi proteggesse. Il nome simbolo è arrivato da solo il 13 gennaio 2008, perché in quel periodo ero molto emarginato dalla classe e da tutto l’ambiente, quindi mi sentivo come il numero 13 : isolato, diverso e emarginato.
Cosa ispira la scrittura dei suoi testi?
Partendo dal presupposto fondamentale di ascoltare quasi fino al rigurgito le strumentali su cui poi scrivo, la mia maggiore fonte di ispirazione è la musica stessa. Una volta cercavo più le suggestioni legate all’ambiente, alle emozioni, etc. Adesso il processo creativo si divide in due fasi principali: ascolto della melodia a primo ascolto e scrittura veloce delle linee melodiche; strutturazione delle linee melodiche con parole di senso compiuto che mantengano quella carica creativa del primo ascolto. Ho sempre scritto testi ermetici, carichi di significato e simbolismo che possiamo quasi definire conscius-abstract, perché partono dalla mia realtà interiore. In questo ultimo anno sto scrivendo testi più immediati, intelligibili e tascabili, per rendere il tutto più serio ma meno serioso e pesante.
Quali storie ci racconta l’Ep Setta delle ombre?
Setta delle ombre è stato scritto nell’arco del 2023, anno molto difficile da un punto di vista personale e familiare. L’EP simbolicamente rappresenta un vero e proprio cammino di rivelazione interiore. Si parte dall’intro, come se dallo spazio più recondito un asteroide precipitasse sulla terra che da inizio all'avventura. “Ci metto del mio” racconta il tormento interiore, il fascino del male e di tutte le forze distruttive legate al disagio decadente che viviamo sulla pelle ogni giorno. Il tormento non lascia scampo se non affrontato.
Si passa alla traccia “La Fatalità”, brano in cui il tormento interiore si esaspera al tal punto da dover accettare tutte le possibili situazioni fatali che possono capitare ovunque. Questa traccia è per chi ha toccato il fondo e non può più sprofondarci dentro, per chi non ne può più e cerca una via d’uscita.
Con “Setta delle Ombre” dal fondo si risale verso la superficie e si comincia a intravedere la luce, tutto si apre e comincia a espandersi, per arrivare alla traccia “Miasma” che rappresenta lo studio della via del bene e della salute. “Piccole gocce” chiude l’EP e guida l’ascoltatore verso una dimensione più oggettiva della realtà, lo spinge a dare importanza all’osservazione della natura, finendo per “specchiarsi dentro una pozzanghera e vedere il cielo anziché la propria sagoma “. È un inno alla natura e all’eterno ritorno della stessa.
È attivo e inserito nella scena rap/hip hop torinese, come la potrebbe descrivere?
La “scena torinese”, se così vogliamo chiamarla, è molto variegata, ma alla fine ci si conosce un po' tutti. Torino è un paesotto. Non credo si possa parlare di scena con la S maiuscola come realtà solidale tra gli artisti che si supportano a vicenda e lo fanno sul serio. A Torino la gente rosica quando un compare esce con una hit, ad esempio. In altri ambienti, tipo Milano, in cui girano molti più soldi forse la realtà è differente per diversi parametri. Io di sicuro non sono la persona più adatta per fare questo genere di discorsi, ma posso affermare con certezza che Torino è piena di realtà indipendenti che spaccano per davvero.
Credo fermamente che negli anni Torino ha sempre dimostrato di avere un suo sound specifico, una sua identità massiva sul panorama nazionale e un vero bacino di artisti forti e all’avanguardia. Per il resto viva la passione che ci rende liberi. Io lo faccio per me e i miei amici, il resto se viene vien da sé.
Qualche anticipazione di progetti futuri?
Al momento ho in cantiere un singolo, prossimamente in uscita, con Davide Bava e Sofia per la RadioBlueNote records. Sto lavorando a un EP di sei tracce tutte prodotte da EdoardoJJ per la Malcontenti Records, in primavera avrete qualche assaggio. Con i G.Farmerz, produttori fortissimi che collaborano con diversi creativi nello stivale, stiamo lavorando a un album che è in cantiere da un anno circa e chissà quando vedrà la luce. Insieme a The Musher24, produttore e pioniere del Millenium Van, sto lavorando a un progetto di 4/5 tracce, tanta carne al fuoco da far cuocere a bassa temperatura.
La sua Torino musicale e non.
Personalmente frequento per lo più ambienti dove è presente la black music in tutte le sue forme e scalda l’atmosfera. Preferisco sempre un concerto dal vivo che andare in discoteca, per capirci. A Torino c’è davvero molta gente che fa musica, diversa l’una dall’altra, e questo sicuramente colora e arricchisce il grigiore della città.
News, live in programma, appuntamenti.
Ho portato live in diverse date Setta delle ombre e altra musica, al momento non ho live in programma, anche perché dopo tutto l’iter di pubblicazione mi è tornata la voglia di chiudermi in studio e scrivere. Con TurinDrugstore, Malconenti Records e altre realtà indipendenti di Torino stiamo cucinando eventi succulenti, presto ci saranno delle news a riguardo.