Dare la residenza nel comune di Torino anche a chi affitta in nero: oggi il Consiglio Comunale ha approvato la mozione che chiede al Sindaco e alla Giunta di consentire la cosiddetta iscrizione anagrafica anche senza un regolare contratto di affitto.
L'atto si rivolge a studenti, stranieri, famiglie in difficoltà economica e chiunque altro sia costretto a rivolgersi al mercato degli affitti in nero, ma che in tal modo rimangono esclusi da importanti servizi dedicati ai residenti, come il medico di base o gli sgravi fiscali per mense, asili e materne.
A presentare la mozione è stata la capogruppo di Demos Elena Apollonio, con l'ampio sostegno della maggioranza vista l'approvazione e la firma congiunta dei consiglieri Vincenzo Camarda, Pietro Tuttolomondo, Pierino Crema, Nadia Conticelli (PD), Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) e Tiziana Ciampolini (Torino Domani).
A Torino ci sono Casa Comunale 1, Casa Comunale 2 e Casa Comunale 3 a cui possono chiedere l'iscrizione anagrafica i giostrai, i clochard e tutte le persone in difficoltà per accedere ai servizi. A fine 2022 erano 4.500 le persone che avevano fatto domanda. Gli extracomunitari, però, possono iscriversi solo a Casa Comunale 3, che non dà diritto ad accedere ai servizi comunali ma solo a quelli per stranieri. La mozione chiede anche di parificare i servizi a cui hanno accesso le persone con l’iscrizione anagrafica nelle tre case comunali.
Il Consiglio comunale chiede anche alla alla Giunta di farsi portavoce con l'Anci (Associazione Nazionale dei Comuni, ndr) e in dialogo con il Governo della necessità della revisione della legge che regola le misure per l'emergenza abitativa, che rende critica l'assenza di residenza.
"L'iscrizione di residenza è un diritto - ha commentato la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale - Per questo abbiamo proposto la mozione che chiede di permettere l’iscrizione anagrafica con autocertificazione a tutte le persone che non hanno un regolare contratto di affitto. Chiediamo anche di rendere più rapida l'iscrizione anagrafica e di parificare i servizi a cui hanno accesso le persone senza fissa dimora con la residenza in Casa Comunale 1 e 2 e quelle con la residenza in Casa Comunale 3, che oggi è ingiustificatamente riservata alle sole persone straniere".
"Su questo la posizione dei Moderati è chiara - ha dichiarato il capogruppo Simone Fissolo - Non incentiviamo l'illegalità, lavoriamo invece per migliorare le politiche di residenza armonizzando le modalità di accesso alle case comunali".