Considerato uno dei testi teatrali più belli di tutti i tempi, Edipo re di Sofocle rappresenta il simbolo universale dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Arrivato al potere grazie alla sua capacità di "far luce attraverso le parole", abilità che gli aveva permesso di sconfiggere la Sfinge che tormentava la città di Tebe, Edipo è costretto, attraverso una convulsa indagine retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, fino a riconoscere la drammatica verità delle ultime, desolate parole del Coro: "Non dite mai di un uomo che è felice, finché non sia arrivato il suo ultimo giorno".
La nuova regia di Andrea De Rosa, direttore della Fondazione TPE, che torna per l'occasione a lavorare con Fabrizio Sinisi dopo la fortunata collaborazione sul testo di Processo Galileo, si inserisce nella Stagione TPE 2023/24, che si intitola "Cecità" e indaga sulle verità che non vogliamo vedere. Edipo re è il personaggio emblema di questo assunto, la sua storia ruota attorno alla verità, proclamata, cercata e misconosciuta. "Il sapere è terribile, se non giova a chi sa".
Nello spettacolo di De Rosa, Edipo è interpretato da Marco Foschi, affiancato da Roberto Latini nel ruolo di Tiresia, da Frédérique Loliée nella parte di Giocasta, Fabio Pasquini di Creonte e da un coro dalle molteplici voci di Francesca Cutolo e Francesca Della Monica.
"La novità più importante di questo adattamento del testo di Sofocle", spiega De Rosa, "consiste nell'aver affidato allo stesso attore i ruoli di Tiresia e di tutti i messaggeri. Non si tratta solo di uno stratagemma registico, ma di mettere inscena un personaggio che, di volta in volta, rappresenti una manifestazione del dio Apollo, della sua voce oscura, dei suoi oracoli. Questo spettacolo sarà per me un proseguimento del lavoro iniziato con Le Baccanti. Se in quello tutto ruotava intorno alla figura e alla voce di Dioniso, in questo il protagonista nascosto sarà Apollo. A queste divinità non dobbiamo smettere di prestare ascolto se è vero, come dice Platone, che 'i più grandi doni vengono dati agli uomini dagli dèi attraverso la follia'. Alla follia di cui gli dèi ci fanno dono, sia pur a prezzo del terribile dolore che attraversa entrambe le tragedie, è sicuramente legata la nascita, forse anche il destino, del teatro occidentale".
La messa in scena di Edipo re si avvale dell’intervento artistico di Graziella Pepe ai costumi, Pasquale Mari alle luci e di G.U.P. Alcaro ai suoni. Le scene sono state affidate a Daniele Spanò.
EDIPO RE
Dall'8 al 17 marzo 2024
Teatro Astra, via Rosolino Pilo 8, www.fondazionetpe.it