Uno scatto, una storia - 02 febbraio 2024, 09:00

Uno scatto, una storia: Diane Arbus

"Credo davvero che ci siano cosa che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate".

Photo credits: Diane Arbus - Identical twins, Roselle, N.J., 1966

Photo credits: Diane Arbus - Identical twins, Roselle, N.J., 1966

Diane Arbus è conosciuta ad oggi per essere stata una delle figure più significative e conosciute della fotografia ritrattistica del XX secolo. Attraverso il suo lavoro unico e distintivo immortalò soggetti al di fuori dei margini degli standard sociali convenzionali dell’epoca, mettendo in mostra la bellezza della diversità umana.

Arbus diede, inoltre, voce a tutti gli individui emarginati dalla società, etichettati con il termine inglese “freaks” o “mostri da baraccone”, e spezzò gli stereotipi di bellezza tradizionale, ritraendo l’unicità dei tratti umani: individui con disabilità fisiche o psichiche, artisti di strada, artisti circensi e molti altri ancora furono il centro dell’arte della fotografa.

Diane Nemerov Arbus nacque il 14 marzo 1923 a New York e crebbe in una famiglia in cui l’arte e la creatività erano un tratto distintivo: suo padre era il gestore di un'azienda di moda, mentre sua madre si dedicava alla pittura.

Nonostante la passione e l’interesse per il mondo della fotografia si manifestarono in lei già in giovane età, la sua carriera iniziò a prendere piede anni successivi al matrimonio con Allan Arbus, nel 1941, fotografo e attore statunitense.

Nel 1945 la coppia aprì lo studio fotografico Diane & Allan Arbus, riscuotendo un discreto successo che gli porterà a collaborare con riviste come Vogue, Glamour e Harper's Bazaar.

Tuttavia, la coppia divorziò nel 1959, e Diane si concentrò sempre di più sulla sua carriera individuale. Sfinita, inoltre, dal mondo del glamour, iniziò a focalizzarsi su uno stile provocatorio e al di fuori degli schemi. Fu in particolare l’incontro con la fotografa Lisette Model a rivelare a Diane un nuovo modo di fotografare, di distogliere lo sguardo dal comune e osservare il diverso e l’imbarazzante. Con gli anni non furono solo le tematiche elaborate e cambiare, ma anche le tecniche fotografiche utilizzate: Diane decise di abbandonare la luce naturale e soffusa, passando a contrasti definiti di luce e ombre attraverso l’impiego del flash.

Un evento che contribuì altrettanto all’evoluzione artistica della donna fu la visione della pellicola cinematografica “Freaks” di Tom Browing, dal quale prenderà spunto per realizzare uno dei suoi lavori più noti, Freaks appunto.

Nel corso della sua carriera, Diane Arbus partecipò a numerose mostre e ricevette numerosi  riconoscimenti per il suo lavoro e per la sua abilità nel ritrarre senza alcuna forma di pregiudizio, combattendo quello che ancora oggi rimane uno dei numerosi stigmi sociali nei confronti del diverso.

Nonostante il brillante successo e la prospettiva futura di una promettente carriera, sin da giovane Diane soffrì di disturbi depressivi che la condussero a far uso di psicofarmaci e di droghe, portandola a terminare volontariamente la sua vita a soli 48 anni.

Ad oggi è ricordata come una delle più grandi fotografe del XX secolo, e il suo impatto sulla fotografia contemporanea è duraturo. Le sue fotografie sono esposte in musei di tutto il mondo e il suo lavoro continua a ispirare fotografi, artisti e osservatori della società moderna.

Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui

Giorgio Gatti

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