È il Cartiglio in Calcare, datato tra il 1353 e il 1336, ad aprire la nuova Galleria della Scrittura del Museo Egizio.
Un blocco gigantesco su cui sono scolpiti i geroglifici che assumono una valenza quasi sacra con il nome della divinità Aten, che attraversa i millenni per arrivare intatto fino ai giorni nostri.
Il Cartiglio accoglie i visitatori nello spazio riallestito al terzo piano del Museo che ospita 248 reperti, un viaggio all’origine delle scritture dell’antico Egitto che arriva fino a 4 mila anni fa.
"Primo passo importante del Bicentenario. Per Natale regaliamo ai visitatori mille metri quadri in più" commenta il direttore Christian Greco.
Il percorso racconta non solo i geroglifici e l’avventura per decifrarli ma anche lo ieratico, il demotico, il copto.
Esposte alcuni pezzi unici come il frammento di un monumento del Faraone Djoser, una delle prime frasi di senso compiuto conosciute, il Papiro del Re, l’unica lista regale con i nomi dei sovrani d’epoca faraonica scritta a mo di papiro giunta fino a noi.
E poi ancora il Papiro della Congiura, un testo lungo cinque metri, quasi di cronaca giudiziaria che ricostruisce il processo e le pene inflitte ai colpevoli dell’attentato contro Ramesse II.
Infine, la copia del Trattati di Qadesh, una tavoletta dara che documenta la pace stipulata nel XIII secolo a.C. tra l’Egitto e l’impero ittita (oggi Turchia). Si tratta del trattato di pace piu antico conosciuto, donato dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkije.
L’apertura della Galleria della Scrittura fa parte dei diversi tasselli che accompagneranno il Museo verso le celebrazioni del bicentenario. Intanto l’Egizio entro la fine dell’anno arriverà a superare il milione di visitatori nel 2023.