Se c'è un'immagine della guerra tra Israele e Hamas che, più di tutte, resta impressa nell'immaginario collettivo, è sicuramente quella degli ospedali di Gaza costretti ad operare in condizioni proibitive a causa del conflitto. Proprio per questo oggi una quarantina tra medici, infermieri e altri operatori del settore sanitario (insieme ad esponenti dei collettivi cittadini, ndr), hanno espresso la propria solidarietà al popolo palestinese e ai colleghi che sono in Medio Oriente con un presidio andato in scena questa mattina davanti alle Molinette.
"Giù le mani dagli ospedali di Gaza"
I manifestanti hanno esposto anche alcuni cartelli, accompagnati dallo striscione "Giù le mani dagli ospedali di Gaza", per ribadire alcuni dati che li riguardano in prima persona, con i 135 ospedali bombardati, i 200 operatori sanitari uccisi e le 87 ambulanze prese come bersaglio: "Proviamo - hanno dichiarato - a metterci nei panni di tutti i medici che lavorano da mesi e costretti ad amputare arti ed eseguire operazioni in condizioni non igieniche, senza anestesia, senza luce e senz'acqua, minacciati dall'esercito israeliano che li costringe ad abbandonare l'ospedale perché verrà bombardato o invaso; chiediamo a tutti i nostri ordini professionali di sollecitare le istituzioni per un cessate il fuoco".
"In corso genocidio di un popolo"
Il focus si è poi spostato anche sulla situazione generale: "Si sta perpetrando - hanno proseguito - un vero e proprio genocidio del popolo palestinese. Nemmeno gli ospedali rappresentano un luogo sicuro: devono restare un luogo intoccabile, nessuno ha il diritto di bombardarli e rimanere impunito".
"La salute è un diritto inviolabile"
L'idea del presidio è partita, non a caso, da un gruppo di professionisti dell'ospedale pediatrico Regina Margherita: "In quanto sanitari - ha commentato Ilaria, infermiera pediatrica - dobbiamo sensibilizzare su quanto sta succedendo a Gaza, soprattutto perché il conflitto sta colpendo principalmente i bambini. La salute è un diritto inviolabile e se potessi andare là ad aiutare lo farei molto volentieri".