Attualità - 20 dicembre 2023, 07:15

Sotto l'albero di Natale del Musicteller: i consigli per regalare il disco giusto da chi se ne intende

Da Asti a Torino, dai negozi specializzati al palcoscenico, Federico Sacchi racconta la musica e i suoi protagonisti: ecco i suoi suggerimenti per regalare alle persone care grandi note

Sotto l'albero di Natale del Musicteller: i consigli per regalare il disco giusto da chi se ne intende

Per tutti gli appassionati di musica, cosa c'è di meglio che ricevere come regalo di Natale il disco che manca alla propria collezione o qualcosa di nuovo per esplorare nuovi orizzonti? Proprio per questo, a pochi giorni dalla festa più attesa dell'anno, abbiamo chiesto qualche consiglio a uno che di musica e di dischi se ne intende.

Stiamo parlando di Federico Sacchi, in arte il “Musicteller” (https://musicteller.it/), che da qualche anno a questa parte ha trasformato la propria grande passione, coltivata lavorando in negozi specializzati tra Asti e Torino, in una carriera di performer multidisciplinare specializzato nel racconto della musica e dei suoi protagonisti con uno stile davvero unico e personale enfatizzato da un look inconfondibile.

Musicteller, cosa significa per te il Natale?

Nel corso degli anni, nonostante abbia ricevuto un'educazione prevalentemente cattolica, almeno dal punto di vista delle celebrazioni tradizionali il mio trasporto verso il Natale si è certamente intiepidito, anche se la cosa non è stata presa benissimo da mia mamma (ride, ndr). Laicamente parlando, avendo fatto parte di gruppi vocali per molto tempo, ho comunque avuto modo di viverlo intensamente perché il periodo natalizio è sempre stato caratterizzato da un calendario ricco di concerti

Quindi si può dire che la musica abbia segnato indelebilmente anche questo lato della tua vita...

Esattamente: avendo anche lavorato in negozi di dischi per quasi vent'anni, prima ad Asti e poi a Torino, le settimane prima di Natale sono sempre state infernali, con giornate intensissime e pochissimi momenti di riposo; le cose non sono cambiate nemmeno da quando ho iniziato a fare solo il Musicteller perché, per un motivo o per un altro, sotto le feste ho sempre qualcosa in programma.

Come trascorrerai le feste?

Abitando a Torino da vent'anni ed essendo originario di un piccolo paesino come Villanova d'Asti, le feste di Natale hanno sempre rappresentato un'occasione per rallentare, stare con la famiglia e incontrare persone sparse in giro per l'Italia e per il mondo che non si vedono spesso durante l'anno: a proposito, concordo pienamente con il proverbio “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Al contrario, non ho un grande rapporto con il Capodanno perché non mi piacciono le ricorrenze in cui bisogna divertirsi per forza; preferisco di gran lunga uscire per chiacchierare con gli amici, andare a teatro, al cinema o a un concerto piuttosto che girare per locali a bere.

Hai una tua playlist di Natale?

Assolutamente sì: si intitola “Funky Funky Christmas” e si trova sul mio profilo Spotify, contiene 44 canzoni e dura oltre 2 ore. È composta interamente da brani appartenenti alla black music tra funk, soul, gospel e molto altro con nomi famosi come James Brown affiancati ad artisti poco conosciuti: oltre al pezzo che dà il titolo alla raccolta, degli Electric Jungle, troviamo canzoni di Natale pazzesche come “This Christmas” di Donny Hathaway, uno dei brani più belli della storia della musica, “Someday at Christmas” di Stevie Wonder e “Everyday is Christmas” interpretata da Charles Bradley, cantante che ha debuttato ultra 50enne dopo una vita incasinatissima.

Un menù davvero invitante...

Al Natale è associata tanta musica terribile, ma anche grandi capolavori. Non abbiamo davvero idea della vastità del mercato di musica natalizia: nei paesi anglosassoni, tutti i grandi nomi di successo hanno almeno fatto un disco a tema durante la propria carriera, anche nel circuito indipendente. Tra questi, segnalo “A Christmas gift for you from Philles Records”, prodotto da Phil Spector negli anni '60 con tutti gli artisti del suo giro tra cui le Ronettes.

È venuto il momento dei consigli: quali sono i dischi da regalare a Natale?

Il primo è di un artista torinese, figura centrale della scena underground che purtroppo non ha ancora ottenuto i riconoscimenti che meriterebbe: si tratta di Anthony Sasso, in arte solo Sasso, già partner in crime di Andrea Laszlo De Simone. Il suo “Musica” è un disco bellissimo, che sembra uscito dagli anni '70 perché risulta contemporaneo ma al tempo stesso affonda le proprie radici nel cantautorato psichedelico italiano.

Il secondo è sempre italiano, più precisamente di un artista sardo conosciuto in tutto il mondo: sto parlando di Paolo Angeli, gigante della scena jazz sperimentale d'avanguardia, capace di inventare e costruire con le proprie mani uno strumento a corda utilizzato nel mondo solo da lui stesso e da Pat Metheny, per dire. Quest'anno ha addirittura creato una colonna sonora ideale per “Nozze di sangue” di Federico Garcia Lorca; il suo “Nijar, An imaginar soundtrack for Bodas de Sangre” è sicuramente tra i dischi migliori del 2023.

Passando alla musica internazionale, segnalo due cose molto particolari: l'antologia“The father of Libyan reggae” su Ibrahim Hesnawi, musicista libico attivo dalla fine degli anni '70. Il disco è uscito per Habibi Funk, etichetta molto interessante che cerca di recuperare artisti nordafricani e più in generale dei paesi arabi legati al funk, al jazz e al reggae; fondata a Berlino da una coppia di afrodiscendenti, la seguo sempre con grande interesse cercando di supportarla attraverso l'acquisto dei loro prodotti.

Dulcis in fundo, il nuovo album di Dhafer Youssef “Streets of minarets”: tunisino di nascita ma europeo d'adozione, Youssef è un virtuoso dell'oud, il tradizionale chitarrone mediorientale che somiglia a un grande mandolino con il pancione; il disco è davvero stupendo, con moltissimi ospiti internazionali a conferma della sua grande levatura. Con la sua musica propone un misto di jazz e sufi collaborando con musicisti del calibro di Paolo Fresu, suo grande amico protagonista di un mitico concerto in coppia all'Olympia di Parigi. 

Marco Berton

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