Se due indizi non bastano a fare una prova, sono già utili a formarsi una convinzione: il Piemonte sta frenando. Dopo i dati sull'export delle scorse ore, infatti, con un terzo trimestre che aveva rallentato tanto da fare segnare un -1,1%, anche la produzione industriale nello stesso periodo dell'anno ha smesso di correre. Tanto che il dato si limita a un +1% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. La crescita acquisita per il 2023, quella che si otterrebbe se l’ultimo trimestre dell’anno registrasse una variazione nulla, risulta quindi pari al +1,3%.
"Rallentamento generale a causa della situazione internazionale"
Lo dicono i dati di Unioncamere Piemonte, anche se il dato complessivo è frutto di componenti diverse, con performance distanti tra loro. Se i mezzi di trasporto continuano ad andare bene (altra conferma rispetto ai dati dell'export), altri comparti iniziano a soffrire. "Si registra purtroppo un rallentamento generale - dice il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia - segnando performance negative nel tessile-abbigliamento, nell’alimentare e nel settore legno. Un andamento atteso, che non è facilitato da un quadro socio-politico internazionale incerto".
Il rallentamento della produzione è accompagnato da un incremento degli ordinativi del 2,8%, con una spinta particolarmente forte degli ordinativi esteri (+5,6%) e uno sviluppo più contenuto di quelli interni (+2,1%). Il fatturato totale segna una crescita del 1,5%, anche in questo caso frutto soprattutto delle performance sul mercato estero (+2,4%). Il grado di utilizzo degli impianti è sceso dal 69,1% del III trimestre 2022 al 64,4% del periodo luglio-settembre 2023.
Tutti al traino dei mezzi di trasporto
Come detto, i mezzi di trasporto (auto, ma anche componentistica) segnano un +6,1%, ma fa bene anche la meccanica (+4,3%). Sopra il dato regionale anche elettricità e dell’elettronica (+1,4%), mentre si muove lentamente in territorio positivo il comparto dei Metalli (+0,5%). Sostanzialmente stabile la produzione delle industrie chimiche e della gomma plastica (+0,1%), mentre iniziano a risentire del difficile momento congiunturale le aziende del comparto alimentare che segnano un calo dello 0,8%, le imprese del legno del mobile (-1,2%) e del tessile e abbigliamento (-1,4%).
Torino meglio di tutti, poi solo Cuneo e Vco
Torino, così come per le esportazioni, registra la crescita più elevata (+2,7%), seguita da Cuneo (+1,4%), e dal Verbano Cusio Ossola (+0,9%). La manifattura alessandrina, penalizzata dal risultato dell’industria alimentare, si accontenta di un +0,7%. Mentre tutto il resto gira in negativo: Asti, nonostante la buona performance registrata dal comparto delle bevande, segna un calo dello 0,9%. Segue, a poca distanza, Novara, con una flessione dell’1,1%, portata dai cali segnati dal comparto alimentare, da quello tessile e da quello chimico. Il risultato peggiore appartiene al biellese che, con un comparto tessile in forte contrazione, segna una flessione complessiva dell’1,8%.
Le aziende però continuano a investire
“Il settore manifatturiero piemontese è in frenata a causa di una congiuntura economica non particolarmente positiva - commenta la regional manager Nord Ovest di UniCredit, Paola Garibotti -. Ciononostante, nei primi nove mesi del 2023, UniCredit nel Nord Ovest ha finanziato le aziende per oltre 713 milioni di euro. Il totale delle nuove erogazioni è pari a quasi un miliardo e duecento mila euro. Dal nostro osservatorio privilegiato, denotiamo che gli imprenditori continuano a investire, soprattutto per migliorare efficienza e competitività della propria azienda diventando più green, ma fanno ricorso all’autofinanziamento, oltre che al credito bancario”.
“Sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione – conferma Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo – sono i driver per la crescita che sosteniamo con convinzione, assieme agli investimenti per la transizione green e ai rapporti di filiera. Il rallentamento in questo terzo trimestre era atteso, ma la capacità competitiva dei nostri distretti è comunque solida. Il bilancio di fine anno sarà complessivamente buono per il Piemonte, quarta regione italiana per export. Siamo al fianco delle imprese per sostenere la crescita”.