Il sindaco Luca Salvai ha fatto un duro intervento sulla questione del ghiaccio a Pinerolo nell’ultimo Consiglio comunale, non privo di accuse senza specificazione e di folcloristiche pernacchie. ‘Piazza Pinerolese’ lo ha intervistato in vista della Commissione consigliare, richiesta dalle minoranze, che si terrà il 30 novembre e affronterà il tema delle problematiche della gestione.
In Consiglio ha parlato di “due famiglie e un pubblicista, che gioca a fare il giornalista, con la veranda abusiva” che conducono una guerra costante su questa vicenda e fanno perdere “la visione e il buonsenso sulla vicenda”. Vuole fare i nomi?
Non vi è alcun bisogno di fare nomi. Posso tuttavia trasmettere ‘brevi manu’ la documentazione che attesta la veridicità di quanto da me affermato in Consiglio comunale
Non siete per la politica del chiudere. Se la gestione dello Sporting non va a buon fine, l’unica strada è la chiusura del Palaghiaccio?
Non esiste, almeno in questa fase Amministrativa, un procedimento che “deve andare a buon fine”. Esiste, invece, una convenzione sottoscritta tra le parti che va rispettata o, eventualmente, modificata in qualche sua parte se ve ne sono i presupposti, perché la modifica bilaterale di un contratto è ammessa! Se tale convenzione non viene rispettata, è facoltà di una delle due parti chiederne la rescissione. Rescindere la convenzione è, pertanto, una possibile scelta dell’Amministrazione comunale, non certo un obbligo. Nel caso in questione, a seguito della situazione debitoria del gestore del Palazzo del ghiaccio, il Comune di Pinerolo potrebbe rescindere la convenzione nella ragionevole certezza di vincere un eventuale ricorso da parte del gestore, quest’ultimo palesemente inadempiente nei confronti dell’Amministrazione comunale. Ciò porterebbe inevitabilmente alla sospensione delle attività, e alla conseguente chiusura dello Stadio per il tempo necessario ad indire un’altra procedura di gara, dall’esito tutt’altro che certo, e a formalizzare il contratto con il nuovo eventuale gestore. Le tempistiche di svolgimento dell’intera procedura non sono certo brevi e comporterebbero la chiusura dell’impianto per almeno una stagione intera.
Tra le motivazioni per cui non si può togliere il ghiaccio ci sono anche Universiadi e Olimpiadi Milano-Cortina, di quell’Italia che le faceva schifo nel 2019. È ancora così?
Mi permetto di dire che la domanda è formulata male e mette insieme questioni diverse tra loro. Il senso del mio intervento è stato molto chiaro: non mi pare una scelta strategica, a un anno dalle Universiadi e 2 anni dalle Olimpiadi Milano-Cortina, approvare una mozione in Consiglio comunale che va nella direzione di convertire l’impianto e spostare tutto il movimento del ghiaccio a Torre Pellice, millantando una gestione polifunzionale dell’impianto stesso priva di ogni concretezza. Sintetizzo: fanno le Universiadi a Pinerolo nel 2025 e le Olimpiadi a Milano nel 2026 e noi che facciamo? Convertiamo l’impianto!... non mi sembra una grande strategia! Nessuno crede che le Olimpiadi possano approdare a Pinerolo, ma sicuramente l’evento genererà molto movimento, con benefici per tutto lo sport su ghiaccio.
In merito all’altra domanda non ne capisco il nesso. Nel 2019 abbiamo lavorato per elaborare un dossier di candidatura che potesse riportare le Olimpiadi a Torino, pur con un certo scetticismo che, soprattutto inizialmente, non ho nascosto. Ne è prova di ciò la mozione che fu approvata dal Consiglio comunale. Su quella vicenda posso dire che la verità è che Malagò non avrebbe mai permesso, dopo il fallimento di Roma 2024, l’assegnazione di un evento olimpico ad una città governata dai 5 Stelle. Peccato, le Olimpiadi a Torino si sarebbero svolte con tutta probabilità all’insegna della sostenibilità. Vedremo come andrà a finire… In ogni caso sì, l’Italia di Malagò non mi piace. Preferisco di gran lunga il lavoro fatto da Sport e Salute, anche in merito al sostegno dato alle Amministrazioni locali su alcuni progetti Pnrr, organismo che avrebbe dovuto sostituire nei fatti il Coni… ma non ce l’ha fatta nemmeno Giorgetti! In ogni caso noi abbiamo un impianto Olimpico da gestire, e dobbiamo farlo al meglio, garantendo l’erogazione del servizio pubblico.
Tra le cause dei debiti è stato indicato il Covid, ma i debiti non c’erano già prima?
L’attuale presidente ha ereditato nel 2018, dopo la travagliata successione all’interno dell’associazione, una situazione finanziaria difficile, carica di debiti anche verso il presidente uscente. Al contrario, il debito accumulatosi verso il Comune non può essere stato generato prima del periodo Covid in quanto la nuova convenzione ha decorrenza settembre 2019 e, come è noto, da inizio marzo 2020 l’impianto è stato chiuso. Parte del debito nei confronti dell’Amministrazione si è accumulato, pertanto, proprio durante il periodo Covid. Quel debito, ammontante a circa 60.000 euro, è stato gestito attraverso un piano di rientro onorato dal Gestore ormai per i tre quarti. Una seconda parte di debito è invece stato accumulato dopo il periodo Covid: circa 112.000 euro. Trattasi di quella parte di debito che sarà oggetto di un nuovo piano di rientro.
In una riunione genitori si è parlato di quasi un milione di euro di entrate: questa cifra risponde ai documenti presentati in Comune? Non è di gran lunga superiore rispetto ai problemi interni alla società, tenendo anche conto che i costi di manutenzione sono coperti dal Comune, così come le bollette, al 90%?
La cifra è stata verificata mediante analisi dell’estratto conto bancario, ed è facilmente documentabile. I rendiconti inviati al Comune – 2 bilanci diversi, uno riferito alla gestione del Palacurling e uno riferito alla gestione del Palaghiaccio, essendo 2 concessioni diverse in capo allo stesso soggetto – presentano, se sommati, un’entrata inferiore di circa 90 mila euro rispetto all’ammontare delle entrate registrate da Sporting nel medesimo esercizio: circa 960.000 euro per tutta la stagione sportiva 2022-2023. Le uscite della stessa stagione sono quasi di pari importo. In ogni caso riteniamo che un piano di rientro possa essere sostenibile, stante l’ammontare complessivo delle entrate e considerate le uscite di carattere straordinario a cui il gestore ha dovuto far fronte: debito residuo nei confronti del vecchio presidente e incremento bollette energia Palacurling. A garanzia della regolare tenuta dei conti abbiamo comunque chiesto ufficialmente all’Asd di nominare un revisore dei conti che possa certificare i bilanci e coadiuvare l’associazione nella tenuta della contabilità.
È stato fatto l’esempio del Circolo del tennis che non è al pari con il piano di rientro: anche loro hanno raddoppiato il debito in questo periodo?
Ho citato il Circolo del tennis per spiegare come sia possibile uscire da situazioni finanziarie difficili. È noto infatti come il Circolo, fino a pochi anni fa, non riuscisse ad onorare gli impegni con il Comune. Sono stati sottoscritti, negli anni e anche dalle passate Amministrazioni, almeno 2 piani di rientro. In questi ultimi anni siamo riusciti a realizzare importanti investimenti sulla struttura: pozzo per irrigazione dei campi e nuova caldaia realizzati dall’Amministrazione, nuovi campi da paddle realizzati dal Circolo stesso. Investimenti che hanno reso la struttura maggiormente sostenibile. Ora il Circolo paga regolarmente quanto dovuto al Comune. Nessuno però, in quella occasione, gridò allo scandalo. I problemi si risolvono con un po’ di tempo e, soprattutto, mettendo in condizione i gestori degli impianti di poter lavorare al meglio, realizzando i necessari investimenti, che richiedono tempo e denaro. Nel caso del Palaghiaccio, invece, è capitato l’esatto contrario: non vi è stata fino ad oggi, dal 2019, una stagione sportiva in cui l’Asd abbia potuto svolgere la sua attività in serenità senza aver dovuto far fronte a chiusure forzate, ingenti richieste danni, rimborsi e cause giudiziarie con la vecchia gestione e incrementi dei costi dell’energia elettrica.
In passato ha dichiarato che del curling non gliene fregava un cazzo. È ancora così?
In passato ho dato con il basket, lo sci e lo snowboard, il nuoto e ora la bicicletta. L’ultima impresa mi ha visto primeggiare su Alberto Maranetto (vice direttore del settimanale ‘l’Eco del Chisone’, ndr), in ritardo di almeno 4-5 minuti dal sottoscritto, nella storica salita con Chiappucci a Rorà. Varcati ormai da tempo i 40, non credo che nel mio futuro sportivo ci sia ancora spazio per il curling. Invecchiando, semmai, mi vedo bene al Veloce in una partita a bocce con gli amici, magari una bella partita a petanque, magari con una bottiglia di Pastis e del ghiaccio a portata.
Come mai il Comune non ha preso posizione sull’addio della nazionale maschile di curling, che ha salutato Pinerolo a giugno 2022?
Non ricordo le circostanze per cui la Nazionale maschile di curling decise di andare via da Pinerolo, ma posso affermare che è comunque buona cosa che alcune persone che facevano parte di quella Nazionale siano andate via da questa Città: ne giova tutto l’ambiente. Personalmente spero che quelle persone non facciano più ritorno e ci facciano, una volta per tutte, lavorare in pace.
Oggi sul curling abbiamo importanti progettualità, nelle prossime stagioni l’impianto di Pinerolo sarà di nuovo centro federale e sede di allenamento delle Nazionali giovanili. Spero che molti atleti nazionali possano scegliere Pinerolo come loro sede di allenamento. Anche il Palacurling necessita tuttavia di qualche investimento, che speriamo di riuscire a mettere in cantiere al più presto.
È vero che sul Palacurling c’è una fideiussione, a garanzia della gestione, scaduta da oltre 3 anni, come rilevato in Consiglio comunale da Dario Mongiello (Pinerolo Trasparente)? Fosse così, cosa intendete fare?
A noi risulta che la fidejussione sia scaduta dal 2015, con la vecchia gestione, e da allora mai rinnovata. La Compagnia di assicurazione ha confermato la circostanza. Agli atti non risulta nessuna trasmissione di rinnovo della polizza da parte di Sporting intercorsa dal 2015 ad oggi. Il tema sarà certamente oggetto della prossima Commissione consigliare. Abbiamo aperto un’interlocuzione con la Compagnia di assicurazione: la stipula di una nuova garanzia fidejussoria è vincolata tuttavia alla concessione di una proroga da parte dell’Amministrazione comunale sulla gestione del Palacurling, convenzione in scadenza nel 2024.
Ha chiesto se Pinerolo Bellissima lavora per Torre Pellice, perché vuole allontanare il ghiaccio da Pinerolo. Lei è ancora convinto di aver lavorato per Pinerolo, quando, con una lettera alla società, ha allontanato il volley di serie A, con tutto l’indotto di tifo ed entusiasmo di giovani e famiglie, che oggi vanno a vedere le partite a Villafranca Piemonte?
È una domanda o un’affermazione? Se è una domanda non l’ho capita, se è un’affermazione sta travisando la realtà dei fatti. Io non ho allontanato il volley da Pinerolo, piuttosto la struttura di Pinerolo non è più in grado di garantire lo svolgimento delle competizioni di serie A e la Città non poteva, e a mio avviso non può permetterselo neanche oggi, un investimento di così grande portata come la realizzazione di un nuovo Palazzetto dello Sport. La convivenza tra le due realtà – ghiaccio e pallavolo – è impossibile e sarebbe comunque molto dispendiosa in termini economici. La conversione dell’impianto oggi sarebbe resa possibile solo in virtù della situazione debitoria di Sporting – debito che con la riconversione non sarebbe più possibile recuperare, in quanto se così non fosse una rescissione unilaterale dalla convenzione da parte del Comune non resisterebbe certamente di fronte ad un ricorso al Tar.