La prima (forse) Monna Lisa arriva a Torino alla Promotrice di Belle Arti fino al 26 maggio.
L’opera detta anche Monna Lisa di Isleworth è stata presentata al pubblico per la prima volta nel 2012, ma fu portata in Inghilterra nel 1773 e conservata in un maniero di Somerset appartenente a un collezionista privato inglese. Nel 1914 fu acquistata da Hugh Blaker, artista e mercante d’arte che viveva a Isleworth, cittadina a ovest di Londra. Da qui viene il nome con cui oggi è conosciuto il dipinto.
Si tratta con ogni probabilità del quadro originariamente commissionato dal commerciante di seta fiorentino Francesco del Giocondo e realizzato intorno al 1503, anni prima della Gioconda conservata al Louvre, quella commissionata da Giuliano de Medici e cominciata probabilmente verso il 1513, quando Leonardo lasciò Roma.
Nel 1584, Gian Paolo Lomazzo – uno degli storici dell’arte più rispettati del suo tempo – aveva già confermato l’esistenza di due Monna Lisa. Infatti, se si considerano tutte le importanti testimonianze storiche, diventa evidente che uno dei ritratti di Monna Lisa, quello con una giovane Lisa di circa vent’anni seduta tra due colonne, fu commissionato da suo marito a Firenze nel 1503-1506 circa e fu lasciato incompiuto. L’altro ritratto, un’opera completamente finita con una Lisa più matura senza colonne ai lati, fu dipinto da Leonardo solo quando Lisa avrebbe avuto più o meno trent’anni, una differenza che chiaramente si riscontra nell’età delle donne nei due dipinti.
Era inoltre tradizione di Leonardo fare più opere nel suo studio. Quindi perché non due Monna Lisa?
Nel 2012 la Mona Lisa Foundation, la cui missione (senza scopo di lucro) è quella di fare conoscere la Prima Monna Lisa di Leonardo raccontando la storia di questo capolavoro confermò l’autenticità, dopo 35 anni di ricerche e test con la consulenza di storici dell’arte internazionali, scienziati ed esperti di Leonardo da Vinci.
“Molti riconoscono che la versione di Isleworth sia più bella del dipinto del Louvre” così si legge nel ‘Paintings of The Great Masters’, The Encyclopedia Americana, 1951, Volume 19, pagina 335.
A prescindere dalle teoria la Promotrice ha deciso di ospitare l’opera all’interno di un percorso multimediale. "La Promotrice propone questo quadro come stimolo, curiosità e approfondimento verso l’arte e la cultura in generale” commenta il presidente della Promotrice di Belle Arti, Giovanni Prelle Forneris.
“È molto difficile fare un'attribuzione per Leonardo - spiega Joel Feldman, segretario generale della Mona Lisa Foundation - primo perché lavorava in studio. E' molto difficile sapere quale porzione è stata dipinta da lui e quale dai suoi studenti. L’altra difficoltà, è la presenza di tanti esperti dell’artista, ma non un’agenzia centrale. L’unico quadro del mondo che si sa essere al 100% di Leonardo è quello del Louvre”.
“La mia analisi delle prove storiche e una recente ricerca hanno stabilito, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la versione del Louvre deve essere il secondo ritratto di Monna Lisa realizzato da Leonardo - aggiunge Salvatore Lorusso, Professore ordinario dell’Università di Bologna -. Sono anche riuscito a definire chiaramente l'aspetto del primo ritratto. L'unico ritratto oggi esistente che corrisponde a questo primo è quello della "Prima Monna Lisa".
Una parte degli incassi della mostra alla Promotrice saranno devoluti dalla Fondazione Santo Versace alla Cittadella Dei Ragazzi di Milano dedicata ai giovani in situazione di fragilità psico-sociali.
Per info: https://mostraprimamonnalisa.com