Nei giorni scorsi si sono registrati tre episodi di mezzi andati a fuoco a Nichelino e tutto lascia supporre, senza che si debba per forza parlare di una banda, che si sia trattato di incendi dolosi. Ma riuscire a risalire all'identità di chi ha creato questi danni sarà complicato, in assenza di immagini delle telecamere di zona in due delle tre situazioni.
Poche (e alcune vecchie) le telecamere
Ed allora torna di attualità il tema della mancanza in città di un servizio di videosorveglianza capillare e diffuso. Le telecamere non sono molte, distribuite solo su alcune zone del territorio e in alcuni casi datate e figlie di una tecnologia ormai vecchia. Nessuna delle forze dell'ordine che operano su Nichelino ha voluto sollevare il problema, ma è evidente che queste lacune finiscono per pesare anche sulla possibilità di investigare da parte della Polizia locale piuttosto che dei carabinieri.
Piano quasi pronto ma servono le risorse
Le ultime telecamere piazzare sono state quelle a presidio del velobox di via Nenni e degli altri che erano stati vandalizzati, poco dopo la loro messa in funzione, per stanare e sanzionare i 'furbetti del volante' e coloro che hanno il piede troppo pesante. In una strada importante come via Parri, ad esempio, vi è una sola telecamera, alcuni quartieri ne sono sprovvisti ma ancora non riesce a decollare il progetto dell'assessore alla Viabilità Francesco Di Lorenzo che ha annunciato come il progetto sia quasi pronto. "Sulla videosorveglianza stiamo andando avanti col progetto: la volontà dell'Amministrazione è quella di procedere velocemente".
Per metterlo in pratica e realizzarlo, però, servono risorse certe e i vincoli di bilancio con cui (non solo) il Comune di Nichelino convive rischia di far slittare ancora la sua attuazione.