Tre giorni per riflettere sui nuovi modi di vedere la scuola e fare didattica: è il Social Festival Comunità Educative, che dopo un'edizione sperimentale torna con ancora più incontri e dibattiti. Nel programma 2 plenarie, 17 workshop, 10 atelier, 9 conversazioni, 2 dialoghi sulle politiche ai quali parteciperanno 185 relatori e interesseranno studenti, educatori e insegnanti ma anche appassionati e cittadini in generale, invitati a partecipare.
Tema di quest'anno è il corpo, tra lo spazio e la fisicità. Corpo che va aiutato a trovarsi nelle condizioni migliori per aiutare la mente ad attivarsi, e da qui il titolo 'Corpi in movimento, menti in evoluzione'. Il festival, completamente gratuito, è organizzato dal Comune e dalla Città Metropolitana di Torino, insieme alla rivista Animazione Sociale e alla Fondazione Compagnia di San Paolo. Si terrà dal 26 al 28 ottobre in vari spazi di Torino ma anche a Grugliasco, Nichelino, Rivoli e Settimo Torinese. Il venerdì sera chiuderà la giornata di incontri una festa alla Fabbrica del Gruppo Abele (via Sestriere 34), con la pizza di Berberé (da prenotare) e la pizzica della compagnia artistica 'La Paranza del Geco'.
"L'educazione coinvolge tutti e tutte - ha commentato Carlotta Salerno, assessora comunale alle politiche educative - e va avanti per tutta la vita, non si ferma all'adolescenza. Lo scorso anno ci siamo soffermati sulla città che si fa carico della scuola in quanto perno della comunità, quest'anno invece il focus è sullo spazio inteso in molti modi: siamo menti e corpi in uno spazio. La fisicità e la consapevolezza dello spazio, sia edificato che inteso come natura, è importante".
"Il concetto di apprendimento e coinvolgimento attivo degli studenti deve ridefinire l'educazione - ha proseguito la consigliera metropolitana delegata all'istruzione Caterina Greco - Questa trasformazione non riguarda solo la didattica ma coinvolge anche l'ambiente scolastico e l'innovazione tecnologica, che offre strumenti potenti ma richiede un maggiore impegno da parte degli studenti nell'uso critico delle risorse digitali".
"Torino in passato ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della pedagogia e pensiamo che dobbiamo riappropriarci di questo ruolo - ha affermato Lorenza Patriarca, presidente della commissione sull'istruzione - Il festival è un evento in cui la città stessa si interroga su come fare crescere i suoi cittadini, non solo i più piccoli ma tutti".
"Non si può fare scuola come un tempo, gli insegnanti lo sanno - ha concluso Francesco D'Angella, direttore della rivista Animazione Sociale - La sfida è rendere le ore di lezione momenti attivanti, coniugando obiettivi di apprendimento e di benessere, che non sono scollegati perché la mente si apre se si apre il cuore".