È stato un soggiorno breve ma intenso quello di Tim Burton nella città della Mole. Il regista ha ritirato il premio conferitogli dal Museo del Cinema, dopo aver inaugurato la mostra retrospettiva sul suo lavoro e infine ha presentato la proiezione del film Beetlejuice.
Durante i due giorni non si è risparmiato ai fan, prestandosi per selfie e autografi sul “violet carpet” allestito davanti alla Mole per l’occasione. La città ha accolto calorosamente il regista di Edward mani di forbice e Nightmare before Christmas. Tim Burton stesso è a sua volta rimasto colpito dalla bellezza di Torino: “Incredibile che non ci sia mai stato prima” ha detto durante la conferenza stampa.
Per organizzare nella sua interezza questo grande evento il Museo del Cinema ha speso circa 900 mila euro. “Per sostenere questo grande investimento, siccome non abbiamo il ticket per le mostre, abbiamo dovuto aumentare il biglietto di tre euro. Un allestimento così non è mai stato fatto per questa mostra, ha invaso la Mole, si è fusa con l’architettura e con il racconto del museo del cinema”, ha spiegato il direttore Domenico De Gaetano.
Compreso nel budget c’era il volo del regista in aereo privato andata e ritorno da Londra è costato circa 30 mila euro.
Tim Burton ha poi alloggiato nella suite del prestigioso Grand Hotel Sitea, albergo a cinque stelle per cui si spende oltre mille euro a notte, dotata di camera da letto, due bagni e una zona giorno.
Un’ultima curiosità riguarda la prima cena del regista che ha scelto il ristorante La Pista, situato sul tetto del Lingotto da cui ha potuto godere della vista della città e della cucina di chef Fabrizio Tesse.
La scelta, rigorosamente alla carta, è ricaduta su mezza manica di grano duro, coda di manzo, corno di bue e datterino giallo come primo e, a seguire, agnello, carote glassate, frutta secca e menta, il tutto accompagnato da un Langhe Rosso D.O.C del territorio: Arte di Domenico Clerico.