Il tema dell'erba alta è arrivato in Consiglio comunale, dove tutte le opposizioni hanno interpellato l'assessore al verde pubblico Francesco Tresso sui ritardi degli sfalci. I consiglieri Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) Giovanni Crosetto (Fratelli d'Italia), Domenico Garcea (Forza Italia), Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero), Fabrizio Ricca (Lega) e Andrea Russi (Movimento 5 stelle) hanno chiesto il perché dei pochi tagli previsti dall'amministrazione per il 2023 e riportato le lamentele di numerosi cittadini di ogni quartiere della città.
"Torino è una giungla" hanno accusato Firrao e Garcea, mentre sono stati spesi paragoni letterari e cinematografici come 'I misteri della jungla nera' di Salgari, citato da Iannò, e 'Nell'erba alta' di Stephen King nominato da Russi. "Sfido la maggioranza a non constatare che l'erba è altissima - ha commentato Crosetto - e così è stato per tutta l'estate".
"Questa città merita di avere un'attenzione particolare per la cura del verde - ha risposto l'assessore Tresso - perché è una risorsa fondamentale, abbiamo messo in atto una serie di accorgimenti che credo porteranno risultati in termini organizzativi. Stiamo lavorando in termini di bilancio e credo sia innegabile che la questione sia affrontata seriamente e potrà essere foriera di risultati che attendiamo il prossimo anno, questi è stato un anno particolare dove anche aspetti amministrativi ci hanno tardato e ne abbiamo fatto tesoro. Già dalla fine degli anni '90 c'è stato un depauperamento di risorse del personale e di stanziamenti nei bilanci: nel 1990 c'erano 300 giardinieri, erano 100 nel 2004 e oggi ne abbiamo in servizio 35. A oggi il secondo taglio è terminato e si sta provvedendo al terzo che si concluderà entro fine anno, la precedenza a settembre è stata data alle scuole e a interventi legati alla mobilità. Questa amministrazione ha invertito un trend che era in discesa per lo stanziamento di risorse nel verde pubblico".
Ma Andrea Russi, consigliere di maggioranza durante la giunta Appendino, ha corretto queste cifre, difendendo l'amministrazione pentastellata. "I dati li abbiamo tutti - ha precisato - siamo partiti dal 2008 dove erano 2 milioni e 800 mila fino ad arrivare all'ultimo anno della giunta Fassino con 1 milione e 967 mila euro. Poi noi abbiamo cominciato ad aumentarli, tranne che nell'anno covid, arrivando a 2 milioni e 183 mila euro. Quest'anno li avete ridotti rispetto all'anno scorso e per il prossimo anno si parla di 380 mila euro in più e non di 500 mila come avete detto".
I consiglieri di maggioranza hanno invece sostenuto le misure prese dalla Giunta come la costituzione di tavolo di coordinamento e l'ultimazione delle gare di appalto, ma secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), Tiziana Ciampolini (Torino Domani), Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici - DemoS) e Claudio Cerrato (PD) sono necessarie più risorse e strumenti più flessibili per contrastare le difficoltà.