Venti candeline da spegnere e un mistero non ancora risolto (non del tutto, almeno): come funziona il cervello dell'uomo e come questo influenza il nostro comportamento. Torino si prepara a ospitare il 20esimo Congresso nazionale della Società italiana di Neuroscienze e dedica questa edizione a una "madre" di questi argomenti, come l'ha definita il rettore di UniTo Stefano Geuna, con riferimento a Rita Levi Montalcini. "Studiamo ciò che ci permette di studiare, il cervello. Dunque siamo al tempo stesso soggetto e oggetto: nessuna altra scienza se lo può permettere. E questo rende il tutto ancora più unico e suggestivo".
Curare la SLA e le malattie dei bambini
Tanti i temi sul tavolo, dalle recenti scoperte sulla SLA (la malattia che di recente ha colpito tanti ex calciatori, sollevando grande attenzione), ma anche sulla cura dell'atrofia muscolare che colpisce i bambini. E poi si cercheranno risposte a domande come la cura del dolore, i disordini dell'appetito, l'autismo e le demenze.
Si risalirà inoltre nei millenni, visto che sarà il direttore del Museo Egizio, Christian Greco, a tenere una lezione sui sogni degli antichi abitanti delle terre del Nilo.
Numeri da record: si raddoppia
Appuntamento dal 14 al 17 settembre, presso il Centro congressi del Lingotto. Attesi 700 ospiti, per 5 lezioni magistrali e 60 simposi. "Settecento partecipanti a un convegno nazionale rappresentano il doppio della capienza di un evento di questo genere - dice il rettore - e questo aumenta la consapevolezza della città come cornice di eventi sportivi, culturali e di vario tipo. Qui le neuroscienze hanno radici profonde".
Si parla almeno dell'inizio dell'800, quando Luigi Rolando spalancò le porte su questi studi. E si arrivò a tre premi Nobel, proprio come Rita Levi Montalcini.
Giovani e donne
Forte la presenza dei giovani, con uno spazio per gli under40 che possono prendere parte ai vari simposi. Alcuni appuntamenti, addirittura, sono organizzati unicamente da nuovi talenti della materia. Alla guida del Comitato giovani dottorandi SINS c'è Giorgia Iegiani. "È un'occasione per far conoscere i ricercatori e i dottorandi, creando confronti su molti temi".
Significativa anche la presenza delle donne: "Siamo un settore con grande bilanciamento di genere. Tanto che da gennaio mi sostituirà una donna", sottolinea Alessandro Vercelli, presidente della Società italiana Neuroscienze. "Siamo stati dei precursori in questo senso".