Eventi - 19 agosto 2023, 06:54

Bardonecchia, una settimana dopo: "Eravamo pronti a festeggiare, ora cuciniamo per i soccorritori. C'è un cuore grande" [FOTO]

Il presidente della pro loco, Mauro Caccia: "Stavamo per anticipare i fuochi d'artificio, poi è successo di tutto. E' un bene che non si sia fatto male nessuno"

tendone con gente che cucina sotto

La pro loco si è attivata per cucinare e garantire i pasti ai soccorritori di Bardonecchia (foto dal profilo Facebook della pro loco di Bardonecchia)

Quella sera Bardonecchia era nel pieno dei festeggiamenti: non quelli di Ferragosto, ma di Sant'Ippolito, il patrono della cittadina della alta Val di Susa. Poi il temporale in quota, il rumore sordo che scende dalla vallata, il Frejus che ruggisce e si alza, fino a esondare e a invadere con fango e detriti le strade intorno al corso del fiume. Dalla sera del 13 agosto è iniziata un'altra storia.

"Stavamo per far partire i fuochi d'artificio. Abbiamo visto che minacciava pioggia e quindi stavamo addirittura anticipando di mezzora per evitare che la gente si bagnasse", racconta Mauro Caccia, presidente della pro loco di Bardonecchia da meno di un anno, una delle "menti" delle celebrazioni e degli appuntamenti che hanno scandito l'estate 2023. "A un certo punto uno del nostro staff che era impegnato in un sopralluogo ci ha chiamato: 'il fiume fa un rumore strano, andate via tutti'. E il resto è cronaca, purtroppo".

Tutto saltato?
"Non si è fatto più nulla: i fuochi, ovviamente, ma nemmeno i mercatini del 14 agosto, né la musica dal vivo per la serata di Ferragosto. Il 19 (questa sera, ndr) avrebbe dovuto esserci Samuel dei Subsonica e il 20 l'esibizione degli aquiloni. Anche la festa del 26 agosto, quella finale è stata annullata. Resiste l'idea di fare la polentata del 10 settembre, sperando che per quel giorno si sia tornati un po' alla normalità. Ma adesso l'importante è che nessuno si sia fatto male. I danni si riparano".

Subito vi siete organizzati per cucinare: pasti tutti i giorni per i soccorritori di Bardonecchia. Come avete fatto?
"Avevamo il tendone già montato per i festeggiamenti, sul campetto da calcio dell'oratorio della Parrocchia di Sant'Ippolito. Alla prima riunione del Coc ci siamo fatti avanti per accogliere i soccorritori. Il primo giorno, a pranzo, ci siamo arrangiati con panini e acqua grazie alle nostre scorte, ma anche alla Caritas e alla Croce Rossa. Dalla sera, siamo passati alla cucina da campo: 80 persone, poi 220, fino a un picco di 360 persone. Ci siamo attivati tutti noi volontari della Pro Loco, ma anche gli Alpini ci hanno sostenuto. Ma ci hanno dato una mano in tanti: amici, conoscenti, tutti coloro che si rendevano conto che c'era bisogno di aiuto: anche i maestri di sci, sono venuti ad aiutarci. Tanti sono andati al supermercato per donare soldi e lasciare buoni per la nostra spesa".

Vi ha stupito tutta questa solidarietà?
"Fa sorridere perché c'è chi si è lamentato per gli eventi annullati. Ma il cuore delle persone, della maggioranza, è stato grande. Due signore anziane sono arrivate all'oratorio, si sono affacciate e hanno chiesto che cosa potessero fare. Poi sono sparite e sono tornate con due vassoi di paste secche per lo staff. Un signore di Londra, da solo, ha provato a fare tre teglie di tiramisu. Ma poi anche gli scout arrivati da Avigliana e tante altre persone che sono venute a dare una mano. Con il Comune vogliamo fare una festa per ringraziare tutti, quando sarà il momento e dimostrare che Bardonecchia è ancora viva. Abbiamo toccato con mano un cuore immenso, da parte di quelli che hanno capito che potevano fare la differenza".

Massimiliano Sciullo

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