Economia e lavoro - 21 luglio 2023, 13:33

Occhi francesi sulla storica Microtecnica, i sindacati chiedono chiarezza: "Che succede agli oltre 500 lavoratori torinesi?"

La storica aziende dell'aerospazio, ora nel gruppo Usa di Collins, interessa al gigante transalpino Safran. A Torino lavorano 450 persone, mentre altre 90 si trovano a Luserna San Giovanni

Immagini storiche di Microtecnica a Torino

Immagini storiche di Microtecnica a Torino

Interessi francesi su Collins Aerospace, una partita da quasi 2 miliardi di dollari (1,8 per la precisione) che riguarda da vicino anche Torino, visto che del Gruppo fa parte anche una realtà storica dell'aerospazio cittadino come Microtecnica, fondata nel 1929 e che ha la sua "casa" in San Salvario, tra via Madama Cristina e il Po.

È notizia di oggi che il gruppo francese Safran ha infatti intenzione di acquisire il ramo “Actuation” della società americana. Si tratta di un gioco tra colossi, visto che anche il potenziale acquirente è un’importante multinazionale controllata dallo stato francese per il 30,24%.
Un gigante da 20 miliardi di euro che si occupa di propulsione per aerei e altri dispositivi e strumenti elettronici per l'aviazione e la difesa con oltre 80mila dipendenti. Proprio Microtecnica produce sistemi di controllo di volo (Attuatori), valvole per motori, sistemi di gestione dell'aria, componenti oleodinamici per elicotteri per i consorzi Tornado (dal 1974), Eurofighter, Airbus, per aerei ed elicotteri Leonardo, Mitsubishi, Cessna e così via. Un’eccellenza del settore aereospaziale italiano.


[Immagini storiche di Microtecnica]

L’acquisizione riguarderebbe in totale 3.700 persone distribuite su otto siti in Italia, Francia, Regno Unito e Asia. Oltre allo storico stabilimento di Torino appena ristrutturato (450 dipendenti), Microtecnica occupa attualmente 90 dipendenti a Luserna San Giovanni (TO) e 120 a Brugherio (MI). Uno scenario che lascia qualche perplessità sul fronte sindacale: "Il comunicato di Safran arriva a sei mesi di distanza dalle prime indiscrezioni su questa acquisizione e in tutto questo tempo non si è visto alcun interessamento dello Stato italiano - dice Edi Lazzi, segretario generale della FIOM-CGIL di Torino -. A noi invece interessa sapere con esattezza quali saranno le prospettive produttive e di progettazione, nonché le ricadute occupazionali sul nostro territorio. Anche se l’acquisizione si concluderà il prossimo anno, chiederemo da subito l’apertura di un confronto a livello nazionale con l’azienda e le istituzioni locali. È doveroso non sottovalutare la questione, anche perché per Torino il settore aereospaziale è strategico. Da parte nostra, insieme ai delegati presenti negli stabilimenti, vigileremo con attenzione e metteremo in atto tutte le iniziative necessarie per avere garanzie sugli investimenti, le prospettive e l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori".

Massimiliano Sciullo

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