Non si è ancora spenta l'eco delle polemiche sugli aumenti annunciati da Gtt sui biglietti per usare i mezzi pubblici e sulle tariffe per parcheggiare nelle strisce blu. A far sentire la loro voce, in maniera unitaria, sono i maggiori sindacati che si oppongono con fermezza alla decisione dei rincari.
Che fine hanno fatto i ristori Covid?
"Ribadiamo la nostra propria contrarietà all’aumento dei costi delle corse e dei parcheggi a pagamento - dicono Igor Piotto, Cgil Torino, Davide Provenzano, Cisl Torino e Chiara Maffè, Uil Torino-. Aver mantenuto inalterato il costo degli abbonamenti risponde alle nostre richieste avanzate per tutelare le fasce più deboli, così come il mantenimento del costo del biglietto per chi ha redditi bassi o si trova in stato di disoccupazione. È stato detto che l’aumento dei costi ha la finalità recuperare risorse a fronte di un significativo disavanzo di GTT. Prima di aumentare biglietti e costi per le soste, sarebbe stato opportuno esigere le risorse dai “ristori” Covid stanziati dal Governo Draghi e dalla Regione, per un totale di 24 milioni (10+14)".
Strisce blu: "Bisogna fare delle differenze"
"Quanto ai ricari dei costi delle soste, che riteniamo ingiustificati - proseguono i sindacati -, sarebbe opportuno prevedere almeno una differenzazione nelle zone in prossimita di ospedali e, a garanzia dei residenti, in quelle sottoposte a lunghi lavori di ristrutturazione. Inoltre si ritiene inderogabile un confronto approfondito con i rappresentati dei lavoratori sul risanamento e sul piano industriale di GTT. Condividiamo la visione volta al mantenimento di un’azienda a carattere pubblico, dotata di livelli occupazionali adeguati. Auspichiamo che nei prossimi incontri con gli assessorati questi temi vengano approfonditi e affrontati con chi rappresenta lavoratori e bisogni sociali diffusi".