Vino, cioccolato e agnolotti: che Torino e il Piemonte siano mete culinarie, oltre che storiche e artistiche, è ben noto. Per questo motivo, l'editrice Graphot ha pubblicato un libro che ripercorre le origini di questa cucina, fino ad analizzarne le ultime contaminazioni provenienti dall'estero. Il titolo è già chiarissimo: "Dalla bagna càuda al sushi: Storia della Torino gastronomica".
Il capitolo curato da Sarah Scaparone, giornalista, scrittrice e food blogger, ricostruisce come i piatti della tradizione contadina siano stati reinterpretati dalle corti, dando vita a una peculiare cucina espressione sia del popolo che della nobiltà. Prosegue il racconto Giulio Pugnetti che ha trattato il tema delle gastronomie a partire dalla loro nascita nell'Ottocento fino alle sfide che la modernità impone a questo tipo di locali. In coda, una serie di personalità tra cui Arturo Brachetti e Giuseppe Culicchia, dicono la loro sulla cucina torinese.
Conclude il libro Federica Giuliani, che ha ripercorso le immigrazioni in città e gli elementi integrati nella cucina torinese, a partire da quella cinese fino al sushi e il peruviano, passando per il kebab.