Dopo Legnano e Campiglione Fenile, è stata la volta di Moncalieri. Ieri, lunedì 26 giugno, trenta giovani partecipanti al progetto di ecologia urbana Piazza Ragazzabile hanno presentato la "Panchina del Respiro", l'iniziativa che testimonia l’impegno della Città a sostegno della ricerca sulla Fibrosi Cistica.
Sostegno alla lotta contro la fibrosi cistica
In collaborazione con la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, l'evento ha dimostrato la solidarietà e la volontà dei giovani di fare la differenza nella lotta contro la malattia genetica grave più diffusa in Europa. "L'inaugurazione de 'La Panchina del Respiro' rappresenta un importante passo avanti nel coinvolgimento dei nostri giovani su temi importanti e complessi", ha spiegato l'assessore alle Politiche per i Giovani, Davide Guida.
"I partecipanti a Piazza Ragazzabile sono giovani attivi e interessati al bene comune e non possiamo che essere orgogliosi del loro impegno e del loro desiderio di fare la differenza”, ha aggiunto Guida. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica è un punto di riferimento italiano per il suo impegno nel finanziamento di progetti di ricerca volti a trovare una cura per questa malattia attraverso il sostegno finanziario, la sensibilizzazione e la collaborazione con ricercatori e istituzioni. La fondazione si adopera, in particolar modo, per migliorare la qualità di vita delle persone affette da Fibrosi Cistica.
L'impegno dei giovani di Piazza Ragazzabile
Piazza Ragazzabile è, invece, il progetto di MoncalieriGiovane che, ogni estate, coinvolge gli studenti in attività di riqualificazione urbana: ragazzi e ragazzi che ogni anno lasciano un segno concreto del loro passaggio, un’occasione per prendersi cura della città e formarsi sui temi ecologici. Molte iniziative sono “di passaggio” ma la Panchina del Respiro, frutto dell’unione tra l’impegno dei giovani, coordinati dall’ufficio MoncalieriGiovane, e la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, rimarrà lì, in corso Roma 39, a ricordare che la lotta contro le malattie rare richiede l’impegno di tutti e di ciascuno.